Intervista al poeta Maria Luisa Spaziani
26 Luglio 2012
Feliciana Mariotti
Archivio 2012
(f.m.) Abbiamo incontrato al Parc Hotel Concordia il poeta Maria Luisa Spaziani, fondatrice del Centro Internazionale Eugenio Montale, ora Universitas Montaliana, e del Premio Montale.
Quest'anno è in libreria con due sue opere: “Tutte le poesie”, Collana I Meridiani, a cura di Paolo Lagazzi e Giancarlo Pontiggia, Mondadori editore e “Montale e la Volpe”, la storia con il poeta italiano (Oscar Mondadori).
Sono anni che Maria Luisa Spaziani sceglie di trascorrere le vacanze estive a Cortina d'Ampezzo, prediligendo l'albergo gestito dal commendatore Santino Galbiati.
- Perché sceglie la conca ampezzana? Cosa distingue questa località dalle altre stazioni turistiche?
“Sicuramente la natura. Mi piace tantissimo l'aria pulita, il taglio del fieno... ma Cortina d'Ampezzo, oltre al paesaggio meraviglioso, è anche occasione di incontri. In questa località ho sempre conosciuto persone interessanti; oggi forse meno rispetto a un tempo. Guido Gozzano disse (compiendo un furto a un poeta francese): “Il meglio d'altri tempi non era che la nostra giovinezza”. E forse aveva ragione, ma la curiosità è sempre viva. Cortina però non ha perso il proprio fascino, è un vero e proprio polo d'attrazione. Scrivo più nella Regina delle Dolomiti che in altri posti...”.
- Due le pubblicazioni uscite quest'anno. Ci vuole parlare innanzitutto delle sue poesie?
La raccolta, inserita nella Collana I Meridiani di Mondadori, è uscita a maggio e contiene tutte le poesie scritte dal 1954 al 2006, comprese quelle di Cortina. Ora mancano le poesie dal 2006 al 2012.
- Qual è l'argomento principale?
Il ventaglio di argomenti è vastissimo, come capita in tutte le mie raccolte, tranne che per “Traversata dell'oasi”, poesia dedicata a un amore vero, totale per un uomo conosciuto nel 1996.
- Un argomento trattato...
Per esempio ho raccontato i riscontri con la società nel 1992-'93 ai tempi di Tangentopoli, considerata una grande tragedia italiana. Tutte cose politicamente importanti, con grandi nomi, anche di ministri, che hanno rubato e, così, parto citando una frase di Teresa D'Avila (colei che volle sistemare il futuro monastero approfittando di lasciti occasionali e poi mancando il denaro, approfittò dell'offerta di 200 ducati dati dal fratello che viveva in Perù, anche se la cifra fu insufficiente per il progetto) e mi domando se il denaro sia di natura spirituale o materiale.
Ho scritto poesie di viaggio, frutto di soggiorni in Giappone, Nord Europa, Normandia, California, Leningrado e Marrakech.
Nella raccolta dei Meridiani ci sono le 20 poesie scritte a Cortina, poesie sull'amicizia, sul mio amore per la letteratura e la poesia francese, alcune sono dedicate alla Sicilia (per 28 anni mi fermai nell'isola per insegnare all'Università di Lettere, per 2 anni Letteratura tedesca e per 26 Letteratura francese), una poesia è dedicata al mostro di Firenze; si tratta del litigio tra due amanti con il triste epilogo finale.
- Questa è la sua opera omnia?
No, ho riservato altrettanto di produzione ai racconti, romanzi e al teatro. La rinomata Giovanna D'Arco viene rappresentata ovunque. Sono trascorsi dieci anni e il Veneto è la regione che la diffonde maggiormente. E' stata pure musicata all'Arena di Verona.
- C'è la spiritualità nelle sue opere?
E' forte. Nella poesia in parte e può essere di pensiero, ma anche verticale, dove si parla di Dio.
- E' credente?
Non mi considero né cattolica, né religiosa, ma sono attirata dai Vangeli e dalla vita dei Santi, che non sono mai banali.
- Crede nell'aldilà?
Credo eccome mi arrabbierò molto se non ci sarà. Avevo un punto in comune con Indro Montanelli: il rispetto per la religione. A volte entravamo nell'argomento, affermando che volevamo essere credenti ma ci mancava l'ultimo gradino: quello della Grazia assoluta, perché Dio non ci ha scelti, non ce l'ha concesso. Credo che esistano gli Angeli di vario livello.
- Oltre ai Meridiani ha pubblicato “Montale e la Volpe”, la storia con il poeta; un'opera con alcuni punti umoristici, può fare qualche esempio?
Eugenio Montale aveva un senso vivace dell'humor che faceva leva sull'intelligenza. Non era humor inglese, piuttosto si avvicinava a quello francese e lo si percepiva non solo leggendo i suoi racconti, ma anche dal modo di conversare; era un attento osservatore, coglieva il paradosso e le gaffe altrui. Ricordo che un greco voleva conoscere il poeta Thomas Stearns Eliot e lo definì un romanziere... e, dopo tante insistenze, quando lo conobbe gli chiese: “Do you speak English?”. Ho riso tanto con Montale... ma anche con Italo Calvino nel periodo di viaggio da Torino a Roma e da Roma a Torino, quando lui era innamorato di Elsa De Giorgi; prendevamo uno scompartimento tutto per noi e, invece di dormire, parlavamo sempre.
- Tornando a Montale com'era?
Non era un grande mangione, i suoi gusti erano legati alla cucina ligure e torinese. Aveva però un peccato di gola: amava i tartufi. Non si vestiva elegante.
Tante sono le curiosità nel libro; un'opera che volendo, si legge tutto d'un fiato. Viene ricostruito l'ambiente degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta, il periodo di Carlo Levi, Moravia, Buzzati e Malaparte.
- Come considera il mondo attuale?
Siamo entrati in un brutto medioevo.
- La sua prossima opera?
“Il Pallottiere celeste” che doveva uscire un anno fa, ma che su preghiera di Mondadori uscirà fra sei mesi. Lascerò passare un anno e poi i lettori la troveranno in libreria.
Prima di salutare il poeta Maria Luisa Spaziani riceviamo in dono una poesia inedita scritta in questi giorni e dedicata alla Regina delle Dolomiti: “Cani a Cortina”, che ha un sottofondo politico. “E' qualcosa di giocoso, - ci evidenzia - non è poesia vera, ma una cartolina della conca ampezzana”.
Cani a Cortina
Rotta l'unione, a lei hanno assegnato
il Labrador che lui amava tanto.
S'incontrano allo struscio, ma purtroppo
il cane riconosce il suo padrone.
Lei strattona il guinzaglio che resiste.
Che fare se i due ex non si salutano?
I conoscenti ridono: chi vince?
La moglie o il cane separato?
Cocker, Labrador, Chihuahua scortano
gli ospiti che incarnano eleganze.
E' ora di un gin-fix, crodino, Carpano,
inchini, auguri e nuove conoscenze.
Cita il giornale, le onorificenze.
“Il Cavaliere del Vitello d'oro!”.
“Ha vinto quell'appalto! (La sua Ingrid
ha sposato il ministro del Tesoro)”.
I cani se ne fregano, si annusano
stretti al guinzaglio, pronti ad aggredirsi.
Cani di lusso e Jet-set a Cortina,
due mondi che non riescono a capirsi.
© il Notiziario di Cortina