Lo sfogo di Sandro Moser: Cortina vuole l'Hockey?
23 Novembre 2012
Feliciana Mariotti
Archivio 2012
La netta vittoria per 5 a 0 contro il Fassa e l’emozione per il derby contro l’Alleghe di domani non impediscono al presidente della Sportivi Ghiaccio Cortina Sandro Moser di fermarsi per un’analisi sulla situazione che sta vivendo la società ampezzana. E di spazio per i sorrisi ce n’è davvero poco.
«Quando ho visto i dati della partita di ieri», spiega Moser, «ero disarmato: abbiamo venduto 49 biglietti; l’incasso totale è stato di 579 euro, con il quale non riusciamo nemmeno a pagare gli arbitri, che costano 660 euro, per non parlare di tutta una serie di altre spese a cui dobbiamo far fronte, per esempio l’ambulanza e i cronometristi. Passi il brutto tempo, passi che era giovedì sera, passi che la squadra fino a oggi non ha ottenuto ottime prestazioni, però davvero, così non si può andare avanti. Se dell’hockey non gliene importa più niente a nessuno, basta che ce lo diciate. Noi chiudiamo baracca e ci dedichiamo ad altro». Presidente Moser, non le sembra esagerata, come posizione? No. In questi mesi la Sportivi Ghiaccio Cortina sta facendo uno sforzo enorme per tenere in piedi novant’anni di sport ad altissimi livelli e novant’anni di tradizione e di gloria. Abbiamo uno stadio bello e accogliente, che tutti ci invidiano; ci sono decine di collaboratori che stanno qui dalla mattina alla sera per garantire che tutto funzioni; stiamo facendo sforzi enormi per trovare sponsor; abbiamo investito, in questi ultimi anni, centinaia di migliaia di euro per il settore giovanile… ma se tutto questo non importa, allora che lo si dica in maniera chiara. Di stare qui non ce l’ha ordinato il dottore e ciascuno di noi ha molti hobby, oltre all’hockey. Però la Sportivi Ghiaccio ha fatto molti errori, nel passato. Certo. Sono il primo a riconoscerlo, e anzi mi sembra che mai come in questi ultimi due anni la Sportivi Ghiaccio stia mettendo in campo tutte le risorse a disposizione per capire esattamente quali sono stati gli errori e per cercare di mettervi rimedio. Ma le cose non si risolvono in quattro e quattr’otto; ci vuole pazienza, costanza, capacità di mediazione. Vorrei però che la gente non si limitasse a dire: «Fate come a Brunico!». Lo sappiamo anche noi che a Brunico sono eccellenti nel presentare le partite. Ci vuole qualcosa in più, cioè la disponibilità di più persone a collaborare, a imparare, a dare un po’ del loro tempo per una squadra che, credo, negli anni ha dato molto a Cortina. Il team quest’anno non ha ottenuto buoni risultati, però. Sì, ma questo cosa vuol dire? Non si può vincere lo scudetto ogni anno. È facile dire: «Dovevate prendere questo» o: «dovevate prendere quell’altro», ma abbiamo comunque allestito una buona squadra e la posizione attuale in classifica non rende giustizia al grande lavoro e al grande impegno dei giocatori e di tutto lo staff. Quindi o lo Stadio si riempie o lei non parteciperà al campionato del prossimo anno. Io non faccio minacce, sia chiaro, visto che la società non è mia e – ripeto – di stare qui non ce l’ha ordinato il medico. Voglio solo stimolare una discussione che coinvolga tutti, come d’altra parte ho già cercato di fare più volte in passato. Diteci in maniera chiara che cosa volete che facciamo; diteci gli errori che dobbiamo correggere; proponeteci delle soluzioni, o dei modi differenti per gestire la Sportivi Ghiaccio. Noi siamo apertissimi a qualsiasi tipo di contributo. Ma sia chiaro che così, cioè nell’indifferenza generale, non si può continuare. Se Cortina vuole ancora una squadra di serie A, lo dica e lo dimostri. Noi, da parte nostra, mettiamo in campo tutte le nostre capacità, per quanto limitate possano essere, per offrire questa opportunità al paese. Ma se Cortina non ne vuole più sapere di avere una squadra di serie A, lo esprima in maniera chiara: purtroppo per tutti non è sostenibile gestire una prima squadra con cinquanta persone paganti a partita. Se la situazione dovesse restare così, con un interesse così basso, noi ci prenderemo qualche anno di pausa, di riflessione. Però c’è sempre uno zoccolo duro di tifosi che non manca mai. A loro va il più sincero ringraziamento della società e della squadra per aver sempre seguito i nostri ragazzi anche nei momenti meno esaltanti. E lo dico perché lo credo veramente, non perché è conveniente che lo dica. Ci saranno cambiamenti, nei prossimi giorni, a livello di squadra? Non escludo alcun intervento. Però quello che ci sta a cuore, adesso, è capire se Cortina vuole ancora l’hockey. (c.s.)© il Notiziario di Cortina