A ricordo di Milena Milani
19 Febbraio 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014
Milena Milani con due suoi cari amici: il pittore Renato Missaglia e Marta Marzotto (Foto www.ilnotiziariodicortina.com)
Dal 22 febbraio al 15 marzo presso ra Ciasa de ra Regoles nella sala esposizione al piano terra (entrata dalla piazzetta San Francesco) si tiene la mostra Tutti uniti per Milena Milani. A tal proposito la direttrice del giornale “Il Notiziario di Cortina”, per il quale la scrittrice di Savona tenne, per parecchi anni, una rubrica dal titolo: Protagonisti, intende pubblicare il seguente
pezzo, intitolato Incontro sulla neve, firmato da Milena e uscito sul foglio bianco e blu il 15
febbraio 2000. L’episodio si rifà agli anni Quaranta e parla di Cortina d’Ampezzo.
“Il giorno dopo la telefonata di Cosmin, mi ritornò la febbre. Chiamai mia madre al telefono
all’Albergo La Fenice a Venezia, ma non la trovai. Allora avvertii Olga Assirelli al Ministero, pregandola di rassicurare la mia genitrice: non si trattava che di un episodio di nervosismo, in previsione di fare i bagagli e di affrontare i chilometri in un viaggio disagiato, comunque ce l’avrei fatta. Decisa a riuscire nell’impresa ignorai i nuovi brividi nella schiena e, al crepuscolo, mentre avrei dovuto restare nella mia stanza al caldo uscii a salutare Cortina. Mi allontanai dalle strade consuete, andai per bianche salite in quel silenzio assoluto e misterioso. Capitai tra gli alberi
in un boschetto dove, a un tratto, vidi due giovani su uno slittino e, poco distante da loro, un altro, più adulto, che rideva. Quest’ultimo nella semioscurità sopraggiunta, si avvicinò a me e mi disse che era un pittore. Restai stupefatta della sua intraprendenza perché in quel tempo non si usava davvero parlare con qualcuno, senza una regolare presentazione. A un tratto mi trovai circondata dai tre allegri e disinvolti. «Siamo clandestini della neve» rivelarono come mi prendessero in giro. «Da Dobbiaco, dove lavoriamo all’Istituto Geografico Militare, che è stato trasferito da Firenze in
quella località, spesso tagliamo la corda per venire a divertirci su questo manto candido e meraviglioso. I tedeschi volevano portare l’Istituto in Germania, dato che il loro di Monaco era stato distrutto dai bombardamenti, ma per fortuna eccoci al Nord entro i confini italiani. Insomma, i tedeschi li abbiamo buggerati. Siamo disegnatori. Moltissimi hanno anche le loro famiglie, le nostre però sono al Sud. Speriamo che la guerra finisca al più presto e che tutto ritorni calmo’». Il tipo più anziano, che mi aveva detto di essere un pittore, stavolta si presentò ufficialmente: Capitano Italo Squitieri. Dirigeva a Dobbiaco le aule dei disegnatori delle carte geografiche e topografiche. A uno di quei gruppi appartenevano gli altri due ragazzi: Marcello Mastroianni e Remo Brindisi. Tutti e tre sarebbero diventati famosi e intanto presero a tirarsi palle di neve, mentre io li guardavo ammirata”.
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