"Il Seicento in Ampezzo: statuti, vita, processi e devianze"... la tesi di laurea di Adriano Lorenzi
17 Marzo 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014
Lo scorso 7 marzo Adriano Lorenzi si è laureato, seguendo il Corso di Laurea magistrale in
Storia dal Medioevo all’Età contemporanea, presso l’Università di Ca’ Foscari a Venezia, discutendo, con il chiarissimo professor Sergio Zamparetti, la tesi di Laurea su Il Seicento in Ampezzo: statuti, vita, processi e devianze.
Lorenzi già due anni fa aveva discusso la tesi di laurea triennale su Papa Luciani, con la tesi sul
Seicento in Ampezzo conclude i due anni della Specialistica in Storia. Particolarmente interessante è la parte riguardante i processi e le devianze in Ampezzo. «Nel XVII secolo - scrive Lorenzi - si svolsero circa un centinaio di processi, trascritti in gran parte dallo storico Illuminato de Zanna, ma una grossa parte degli incartamenti andarono perduti». Sono stati presi in esame: Il processo criminale del 1608 contro Piero Gidini e altri che betolavan all’Ospedal (che stavano nell’osteria di Ospitale), L’accusa data nel 1641 da Pietro figliol di Bortolo Zambelli verso e contro Jacomo qd. Lorenzo de Cortes per parolle ingiuriose et manaze, Il processo criminale del 1669 contro li Ziogadori (i giocatori d’azzardo), Il processo del 1669 contro Zaneto qd. Giacomo da Dié, Il processo del 1681 per la ferita di Zambatta di Betto fouro ricevuta nel Regolato di Mandres, Zugnio di notte tempo. Questi processi trattati hanno un prologo simile: la rissa, gli insulti, l’alcol e l’invidia. L’ultimo è criminale, risale al 1671 ed è contro i deliquenti Zambattista Zambelli e Maria Da Dié e riguarda una donna che ha dato alla luce una creatura e l’ha fatta portare ad Andraz. «La devianza maggiore - racconta Adriano Lorenzi - era data dalla rissa, dall’ira e dalla vendetta, che nella maggior parte delle volte era assai pericolosa. Le persone giravano armate con piccoli coltelli o con spadini o spade per la propria sicurezza, visto che i boschi erano infestati da lupi e orsi».
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