EXPO DELLE DOLOMITI 2014 E IL TURISMO SOSTENIBILE
24 Settembre 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014
(f.m.) Il filo conduttore della quarta edizione di Expo delle Dolomiti, in programma da venerdì 26 a domenica 28 settembre a Longarone, sarà costituito dal turismo sostenibile: la Fondazione Dolomiti Unesco, partner di Longarone Fiere Dolomiti nell’ideazione e organizzazione dell’evento, ha individuato questo “fil rouge” come elemento su cui focalizzare l’attenzione e raccordare le presentazioni dei partecipanti all’esposizione.
I contenuti che porteranno in esposizione i vari Organismi dei territori dolomitici e i Soci Sostenitori della Fondazione, invitati a essere parte dell’evento da protagonisti, saranno quindi proposti in maniera da evidenziarne la coerenza con gli indirizzi della strategia di gestione delle Dolomiti adottata dalla Fondazione Dolomiti Unesco stessa, basata sull'integrazione dei valori “estetico-paesaggistici” con quelli “geologico-geomorfologici” e sulla serialità e specificità di ciascuno dei nove “sistemi”, implicando una cultura del paesaggio che superi le prassi tradizionali e proponga concetti e metodi originali e adeguati alla dichiarazione di “eccezionalità” formulata dall'UNESCO.
Insieme con l'esposizione, due eventi di particolare rilievo si abbinano quest'anno a "Expo delle Dolomiti Patrimonio dell'Umanità": si tratta di "Sapori Alpini" e "Arte in Fiera Dolomiti", che tratteranno rispettivamente dei prodotti agro-alimentari delle province dolomitiche e della loro declinazione nella gastronomia territoriale l'una, e della narrazione artistica di temi e contenuti propri delle vallate dolomitiche nella pittura, nella fotografia e nella scultura l'altra. Per il terzo anno consecutivo sarà presente anche uno stand delle Associazioni in emigrazione presenti nel territorio delle Dolomiti Unesco.
Quest’anno parteciperanno l’Associazione Bellunesi nel Mondo, l’Associazione Trentini nel Mondo e l’Ente Friuli nel Mondo. Uno stand in cui saranno presentate le realtà del mondo dell’emigrazione e di quanto i nostri emigranti, dalla prima alla quinta generazione, possono promuovere al di fuori del confine italiano le bellezze uniche delle nostre Dolomiti.
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