PRESENTATO IERI IL PROGETTO "CHIAVI DI ACCESSO – L’ARTE CONTEMPORANEA NELLA STORIA DEI LUOGHI"
08 Ottobre 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014
Renzo Bortolot, Flaminio Da Deppo, Alessandra de Bigontina, Jolanda Da Deppo e Gianluca D'Incà Levis (Ph. Giacomo De Donà - www.ilnotiziariodicortina.com) Si è svolta ieri mattina nella Sala degli Affreschi del palazzo della Provincia di Belluno la conferenza stampa di presentazione di "Chiavi di Accesso – L’arte contemporanea nella storia dei luoghi”, il progetto culturalepromosso da GAL Alto Bellunese nell'ambito del programma Interreg IV I-A "ADMuseum".Un progetto, Chiavi di Accesso, che vedrà coinvolti dal 15 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015 il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi delle Regole d'Ampezzo a Cortina d’Ampezzo, il Museo Etnografico Al Pojat di Zoppé di Cadore e la sede della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore, che ospiteranno rispettivamente gli interventi artistici di tre giovani, già affermati artisti contemporanei: Michael Fliri, Mario Tomè e Nicolò Degiorgis.Alla conferenza stampa erano presenti Flaminio Da Deppo presidente GAL Alto Bellunese, Renzo Bortolot, presidente Magnifica Comunità di Cadore e sindaco del Comune di Zoppè di Cadore, Alessandra de Bigontina direttrice Musei delle Regole di Cortina D'Ampezzo e Gianluca D'Incà Levis curatore di Dolomiti Contemporanee.Un momento dell'incontro (Ph. Giacomo De Donà - www.ilnotiziariodicortina.com)"Nostro intento è quello di spronare ad una riflessione sull'arte contemporanea e sul ruolo delle istituzioni museali, chiamando tutti i partecipanti, spettatori ed attori, ad un ruolo attivo" ha detto Bortolot."Oggi l’arte si trova ovunque, da Internet ai media. Siamo sommersi da un'enorme quantità di mostre spesso di dubbia qualità", ha continuato il Presidente del GAL Alto Bellunese Flaminio Da Deppo. "Il nostro intento è quello di accogliere in una realtà di provincia come la nostra delle esperienze di alto livello, mettere insieme curatori, istituzioni museali e artisti per tracciare rotte diverse, per restituire ai musei un ruolo di laboratori di cultura, dando agli artisti il compito di interpretare nella chiave dell'arte contemporanea quegli stessi territori che i musei territoriali interpretano".
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