Giovedì 13 novembre: assemblea pubblica di Confindustria Belluno Dolomiti
11 Novembre 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014
"Frontiere": questo è il titolo scelto per l’assemblea pubblica di Confindustria Belluno Dolomiti in programma giovedì 13 novembre, alle 15.00, a Longarone Fiere, alla quale interverranno Lorenzo Bini Smaghi, economista, presidente di Snam e già membro del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea; Alberto Baban, vice presidente di Confindustria e presidente nazionale della Piccola Industria; Luca Antonini, costituzionalista e presidente della commissione tecnica per l’attuazione del federalismo fiscale; Giovanni Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza; e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.
«Il tema che abbiamo scelto per la nostra assemblea pubblica – spiega Gian Domenico Cappellaro, presidente dell’associazione tra gli industriali bellunesi - sarà affrontato nelle sue diverse possibili declinazioni. Pensiamo, innanzitutto, alle frontiere che dividevano i popoli europei e che, esattamente un secolo fa, sono state teatro di quell’immensa tragedia che è stata, anche per la nostra provincia, la grande guerra. Le trincee dove allora si è combattuto sono oggi luoghi di memoria e di turismo, quindi di incontro e non più di scontro. E questo anche grazie al processo di integrazione europea, che dopo la fine del secondo conflitto mondiale ha portato alla scomparsa delle frontiere interne al Vecchio Continente. Oggi, però, l’Unione europea attraversa una fase molto complicata. Come emerge da un recente sondaggio, la fiducia verso Bruxelles, dal 2002 al 2014, è scesa dal 60 al 43%. E questo anche perché le risposte all’attuale crisi sono state non solo inadeguate, ma hanno dimostrato che, infondo, le vecchie frontiere ancora resistono. Di fronte alle difficoltà la solidarietà europea, se mai era esistita, si è sbriciolata. E questo rischia di avere conseguenze negative per tutti. Di questo ci parlerà, in particolare, il professor Lorenzo Bini Smaghi, forte della sua esperienza nel board della Bce». «A proposito di frontiere dentro l’Europa – aggiunge Cappellaro - Belluno è una provincia di frontiera e, in quanto tale, soffre più di altre la vicinanza con territorio più competitivi, come la Carinzia, il Trentino e l’Alto Adige, dove le condizioni per fare impresa sono sicuramente migliori. Ma per le nostre imprese le frontiere sono anche altre: pensiamo, in particolare, all’export e all’innovazione».
Quella di giovedì prossimo sarà l’ultima assemblea pubblica di Gian Domenico Cappellaro da presidente dell’associazione: dopo quattro anni, il suo mandato si concluderà infatti a gennaio. «Per me – conclude – sarà anche l’occasione per un breve bilancio della mia esperienza e per un saluto ai colleghi imprenditori».
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