DAL 22 GENNAIO AL 28 FEBBRAIO 2015 A MILANO ALLA FARSETTIARTE MOSTRA: “GIACOMO BALLA – LA NUOVA MANIERA 1920-1929″
17 Gennaio 2015
Feliciana Mariotti
Archivio 2015
Giacomo Balla: "Motivo astronomico. Le 4 fasi lunari" – foglio 28 - 1925 – 1929
Tempera grassa su carta (intelata) cm. 25 x 35 S'intitola: "Giacomo Balla - la nuova maniera 1920-1929" la mostra che Farsettiarte propone a Milano, al Portichetto di via Manzoni - angolo via della Spiga dal 22 gennaio al 28 febbraio 2015. L'esposizione rappresenta un contributo importante per meglio capire lo sviluppo e l’evoluzione creativa di uno dei maggiori esponenti del movimento. Le opere di Giacomo Balla esposte sono state eseguite negli anni Venti e testimoniano in maniera chiara il metodo di lavoro e le linee portanti della sua produzione artistica di quegli anni. Il 4 ottobre 1918, all’interno del catalogo di una mostra alla Galleria Bragaglia di Roma, Giacomo Balla pubblicò il Manifesto del Colore, in cui l’artista analizzava il ruolo del colore nella pittura d’avanguardia. Il suo pensiero si articolava in sette punti, a cui farà riferimento negli anni successivi: 1. Data l’esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno. 2. Nel groviglio delle tendenze avanguardiste, siano esse seni-futuriste o futuriste, domina il colore. Deve dominare il colore poiché privilegio tipico del genio italiano. 3. L’impotenza coloristica e il peso culturale di tutte le pitture nordiche, impantanano eternamente l’arte, nel grigio, nel funerario, nello statico, nel monacale, nel legnoso, nel pessimista, nel neutro o nell’effeminatamente grazioso e indeciso. 4. La pittura futurista italiana, essendo e dovendo essere sempre più un’esplosione di colore non può essere che giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bianco, dinamica, violenta, interventista. 5. Tutte le pitture passatiste o pseudo - futuriste danno un sensazione di preveduto, di vecchio, di stanco e di già digerito. 6. La pittura futurista é una pittura a scoppio, una pittura a sorpresa. 7. Pittura dinamica: simultaneità delle forze. Il nucleo centrale di questa mostra, che a Cortina a Natale ha ottenuto un certo successo, è costituito da dieci bozzetti a tempera su carta intelata, dipinti tra il 1925 ed il 1929, già appartenuti a Casa Balla a Roma e successivamente acquistati da un collezionista privato lombardo. Sono degli ottimi esempi dell’astrattismo di Balla degli anni Venti, caratterizzato da uno spiccato dinamismo delle linee, unito ad una notevole energia espressa, resa grazie ad un uso particolarmente felice del colore. Accanto ad alcuni di questi bozzetti saranno infatti esposte le opere di riferimento, così da creare un’ottima opportunità per un confronto diretto. Galleria Farsettiarte - Milano,Portichetto di via Manzoni / angolo via della Spiga22 gennaio – 28 febbraio 2015Orario: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00 - Chiuso la domenica e lunedì mattinaMostra e catalogo a cura di Elena GigliInternet: www.farsettiarte.it – Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tempera grassa su carta (intelata) cm. 25 x 35 S'intitola: "Giacomo Balla - la nuova maniera 1920-1929" la mostra che Farsettiarte propone a Milano, al Portichetto di via Manzoni - angolo via della Spiga dal 22 gennaio al 28 febbraio 2015. L'esposizione rappresenta un contributo importante per meglio capire lo sviluppo e l’evoluzione creativa di uno dei maggiori esponenti del movimento. Le opere di Giacomo Balla esposte sono state eseguite negli anni Venti e testimoniano in maniera chiara il metodo di lavoro e le linee portanti della sua produzione artistica di quegli anni. Il 4 ottobre 1918, all’interno del catalogo di una mostra alla Galleria Bragaglia di Roma, Giacomo Balla pubblicò il Manifesto del Colore, in cui l’artista analizzava il ruolo del colore nella pittura d’avanguardia. Il suo pensiero si articolava in sette punti, a cui farà riferimento negli anni successivi: 1. Data l’esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno. 2. Nel groviglio delle tendenze avanguardiste, siano esse seni-futuriste o futuriste, domina il colore. Deve dominare il colore poiché privilegio tipico del genio italiano. 3. L’impotenza coloristica e il peso culturale di tutte le pitture nordiche, impantanano eternamente l’arte, nel grigio, nel funerario, nello statico, nel monacale, nel legnoso, nel pessimista, nel neutro o nell’effeminatamente grazioso e indeciso. 4. La pittura futurista italiana, essendo e dovendo essere sempre più un’esplosione di colore non può essere che giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bianco, dinamica, violenta, interventista. 5. Tutte le pitture passatiste o pseudo - futuriste danno un sensazione di preveduto, di vecchio, di stanco e di già digerito. 6. La pittura futurista é una pittura a scoppio, una pittura a sorpresa. 7. Pittura dinamica: simultaneità delle forze. Il nucleo centrale di questa mostra, che a Cortina a Natale ha ottenuto un certo successo, è costituito da dieci bozzetti a tempera su carta intelata, dipinti tra il 1925 ed il 1929, già appartenuti a Casa Balla a Roma e successivamente acquistati da un collezionista privato lombardo. Sono degli ottimi esempi dell’astrattismo di Balla degli anni Venti, caratterizzato da uno spiccato dinamismo delle linee, unito ad una notevole energia espressa, resa grazie ad un uso particolarmente felice del colore. Accanto ad alcuni di questi bozzetti saranno infatti esposte le opere di riferimento, così da creare un’ottima opportunità per un confronto diretto. Galleria Farsettiarte - Milano,Portichetto di via Manzoni / angolo via della Spiga22 gennaio – 28 febbraio 2015Orario: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00 - Chiuso la domenica e lunedì mattinaMostra e catalogo a cura di Elena GigliInternet: www.farsettiarte.it – Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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