4 LUGLIO: RICORDATO L'EPISODIO DI GUERRA SUL MONTE PATERNO
04 Luglio 2015
Feliciana Mariotti
Archivio 2015
TESTO E FOTO FELICIANA MARIOTTI
Oggi, 4 luglio, alle Tre Cime nei pressi della nei pressi della Casermetta ai Piani di Lavaredo, a cura del Comitato Organizzatore Grande Guerra 1915-2015 di Auronzo di Cadore, è stato ricordato l’episodio di guerra del Monte Paterno, che vide protagonisti Pietro De Luca e Sepp Innerkofler.
Pietro De Luca del 7° Alpini “Val Piave”, 268ª Compagnia, era nato il 22 agosto 1893 a Valmareno di Follina in provincia di Treviso.
Sepp Innerkofler era nato nel maso Unteredam di Sesto in Pusterìa il 28 ottobre 1865 da una famiglia di alpinisti e guide, ultimo di quattro fratelli e divenne la guida più ricercata della zona, conseguendo il brevetto nel 1889 a 24 anni.
Sul Paterno Sepp sfilò una bomba a mano, tolse la sicura, e la gettò con forza contro il muretto. Ripetè la manovra una seconda volta, poi una terza e infine la bomba scoppiò davvero dentro la protezione di sassi.
Dal muretto della vedetta si sporse un alpino, ebbe il viso insanguinato dalle schegge della bomba lanciata da Sepp, alzò le mani armate di un grosso masso, prese la mira, la scaglio con rabbia.
Sepp venne colpito con violenza. Sollevò le braccia al cielo, si afflosciò, si incastrò nella celebre fenditura che incide la parete nord est, il Camino Oppel. Morì sul colpo. Erano le ore 6.20 di domenica 4 luglio 1915. Per curarsi le ferite riportate a causa della bomba lanciata da Sepp si recò da solo all’ospedale da campo “da 100 posti n. 043” di Auronzo.
Il Monte Paterno
Questo è in sintesi la vicenda come la racconta Italo Zandonella Callegher in “Memorie, Personaggi, Racconti, storia”.
“La pattuglia dovette ritirarsi senza poter recuperare la salma che il giorno dopo invece - è stato detto oggi - fu recuperata dagli italiani e sepolta degnamente sulla cima del Paterno dove rimase fino alla fine delle ostilità. Le spoglie del Sepp furono traslate nella tomba di famiglia nel cimitero di Sesto.
La notizia della morte di Innerkofler fece il giro del mondo suscitando dolore e commozione in tutti gli ambienti alpinistici del tempo.
Della morte di Sepp Innerkofler sono state date varie e diverse versioni, resta il fatto che la sua morte entrò, fatto storico, entrò a far parte di quelle leggende, che danno un fascino particolare alle montagne e alle Dolomiti in particolare”.
Con il sindaco di Follina Mario Collet - www.ilnotiziariodicortina.com (Foto Feliciana Mariotti)
Il sindaco di Follina Mario Collet ha detto: “Ormai sono passati cento anni dall’episodio che ha visto protagonisti Sepp e il nostro De Luca.
Più che come due soldati appartenenti a due nazioni al tempo ostili, più che continuare la ricerca di come siano andati nel dettaglio quei momenti di orrore che a mio avviso vanno semplicemente sotto il nome di guerra…
Ecco io vorrei che si ricordassero questi due patrioti come uomini che hanno lottato con coraggio e convinzione per la propria patria e per la libertà della propria gente, consapevoli che per rendere migliore il futuro dei loro connazionali avrebbero dovuto con ogni probabilità sacrificare la propria vita.
Nessuno di loro sapeva che sarebbe stato protagonista di un veneto cruciale per la storia del nostro paese, ma questo ci deve ricordare che la storia si fa tutti i giorni… e più la spendiamo bene questa vita preziosa di cui siamo autori e attori insieme più è probabile che l’0esistenza di chiumbque tra noi, proprio come è successo a Sepp e al nostro De Luca, possa richiamare l’attenzione e suscitare l’interesse delle generazioni future e diventare per esse un esempio da seguire o quantomeno da non dimenticare mai…”.
Alle 10.00 dal Cappellano del Comando Truppe Alpine, don Lorenzo Cottali è stata officiata una Santa Messa.
Erano presenti Angelo Biz, presidente della Sezione di Vittorio Veneto degli Alpini e nipote di Pietro De Luca, un altro nipote di quest’ultimo che porta lo stesso nome del suo avo, Antonio Berti, nipote del famoso diarista, e Giacomo De Carlo nipote di quel Caporal Maggiore Giacomo de Carlo anche lui sul Paterno e che divenne Sergente dopo il tragico episodio avvenuto sul Paterno e raccontato oggi.
Francesco e Giacomo de Carlo, Antonio Berti, Pietro de Luca e Angelo Piz - www.ilnotiziariodicortina.com (Foto Feliciana Mariotti)
All’incontro di oggi c'era anche Antonella Fornari, alpinista e scrittrice, che ha raccontato alcuni momenti toccanti avvenuti durante la Grande Guerra.
Emilio Da Deppo e Angelo Soravia (Foto Feliciana Mariotti - www.ilnotiziariodicortina.com)
Hanno partecipato anche il Cai con Emilio Da Deppo in rappresentanza della presidenza del CAI Veneto e Angelo Soravia, presidente del CAI di Padova e proprietario del Locatelli, che da quasi cinque anni si chiama rifugio Locatelli-Innerkofler.
Sono poi state lette le preghiere per i caduti e dell’Alpino, che hanno così concluso una giornata particolarmente sentita. Particolarmente toccante la canzone "Signore delle Cime" che tutti i partecipanti hanno intonato alla fine dell'incontro...
Foto Feliciana Mariotti (www.ilnotiziariodicortina.com)
© il Notiziario di Cortina