
Carla Accardi: "Violetto permanente", 2005, vinilico su tela 50x70 (www.ilnotiziariodicortina.com)
Nella Galleria Mucciaccia, in piazza Pittori Fratelli Ghedina n.18, sono esposte diverse opere di Carla Accardi (
Verderosso, 1965, tempera alla caseina su carta intelaiata 40x60,
Integrazione blu, viola, azzurro, 1962, tempera alla caseina su tela, 115,8x96,8,
Violetto permanente , 2005, vinilico su tela 50x70), un quadro di Antonio Sanfilippo (
Estensione arancio, 1962, acrilico e tempera su tela 110x100) e i due lavori di Piero Dorazio (
Segmenti 1979, olio su tela, 75x105) e di Giuseppe Capogrossi (
Superficie 441, 1960, olio su tela, cm 42,5x113); lavori di artisti che hanno fatto parte del Gruppo Forma 1 (Accardi, Sanfilippo e Dorazio) o che hanno avuto alcuni elementi in comune (Capogrossi) e ora possono dialogare l’uno con l’altro. Questi maestri hanno affidato al segno, inteso come monema plastico, il compito di designare l’immagine.

Antonio Sanfilippo: "Estensione arancio", 1962, acrilico e tempera su tela 110x100 (www.ilnotiziariodicortina.com)
Tanto paziente, sistematico, senza sogni è il segno in Capogrossi e in Dorazio, quanto al contrario epigrammatico, incauto, accelerato è quello di Accardi e Sanfilippo; spesso aggregato sulla tela per addensamenti bruschi e improvvise rarefazioni, per vertiginose ascese e collassi d’equilibrio, segno disperso e subito chiamato a raccolta, attorno a un nucleo centrale, da un ritorno inatteso di qualcosa simile a memorie figurali, realizzate con ironia. Ruolo fondamentale per tutti ha il colore: unico timbro cromatico, ma clamoroso per Sanfilippo e talvolta per Accardi, variazione di gamma cromatica per Dorazio e Capogrossi. Tutti con un unico scopo che viene rivelato in uno scritto da Capogrossi: “La mia ambizione è di aiutare gli uomini a vedere quello che i loro occhi non percepiscono la prospettiva dello spazio nel quale nascono opinioni e azioni”. In galleria altre opere di artisti moderni e contemporanei. (f.m.)