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(f.m.) Un ispettore della Polizia di Stato del Commissariato di Cortina d'Ampezzo, libero dal servizio, nota tre individui che, a suo parere, hanno un fare sospetto e li segnala alla Volante.Ad un primo controllo emerge che i tre uomini, di nazionalità marocchina, hanno precedenti per stupefacenti, reati contro il patrimonio e violazione della normativa sui permessi di soggiorno.Gli agenti decidono quindi di farsi accompagnare alla macchina, una BMW, utilizzata per arrivare a Cortina, e parcheggiata poco distante.All’interno della stessa notano sul sedile posteriore delle giacche invernali nuove di marca “Woolrich”. Aperto il baule scoprono all’interno un vero e proprio magazzino: borse “Louis Vuitton”, pantaloni Wampun”, giacche “Napapuri”, guanti “Gloves”, selle da bicicletta “Selle Italia”, etc.

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Portati in Commissariato, i tre marocchini spiegavano trattarsi di merce contraffatta che intendevano vendere a Cortina con una sorta di “porta a porta”. L’intervento di un intenditore, in qualità di perito, conferma che, nonostante le fattezze molto precise dei capi, non si tratta di originali.Due settimane dopo i poliziotti della Volante si imbattono nuovamente in un cittadino marocchino a bordo di una Golf. Anche in questo caso notano, appoggiati sul sedile posteriore, indumenti di marca “Colmar”, all’apparenza nuovi. Insospettiti chiedono spiegazioni e l’uomo, vistosi scoperto, consegna spontaneamente un borsone contenente svariata merce apparentemente nuova e originale, ma a uno sguardo più attento sicuramente contraffatta.I quattro marocchini sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria per “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segno falso” (art. 474) e ricettazione (art. 648).