DALLA SVIZZERA A BELLUNO PER SCOPRIRE LE DOLOMITI E PER AMMIRARE CORTINA D'AMPEZZO
10 Maggio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
Un momento con il Coro Monte Dolada mentre interpreta uno dei canti tradizionali (www.ilnotiziariodicortina.com)
Un gruppo di ventiquattro persone è giunto dalla Svizzera e ha trascorso quattro giorni nel bellunese per una gita alla scoperta delle bellezze e delle eccellenze del territorio dolomitico.La Famiglia Emilia-Romagna del Vallese, guidata dalla bellunese Franca Giannini, ha voluto intraprendere questo viaggio in ricordo di un amico, Erminio Panazza, tra i fondatori del gruppo nato nel 1980. Panazza, infatti, originario dell'Emilia-Romagna ed emigrante in Svizzera, aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita a Cesiomaggiore e aveva sempre avuto l'idea di portare i suoi amici e soci della Famiglia a visitare il bellunese.La sua scomparsa non ha permesso di realizzare il suo sogno, così il gruppo ha voluto rendergli omaggio mettendo in atto la sua idea.Da Martigny, da Sion, da Montana, da Sierre, gli emiliano-romagnoli di Svizzera sono arrivati nella serata di giovedì 5 maggio a Belluno.Il giorno seguente hanno visitato la fabbrica della Lattebusche e assaggiato i suoi prodotti, per spostarsi alla fabbrica della Birra Pedavena, per il tour dello stabilimento e il pranzo alla Birreria.Nel pomeriggio hanno potuto visitare la città di Belluno e alla sera il MiM, Museo interattivo delle Migrazioni, dove ad attenderli c'era una sorpresa: il Coro Monte Dolada, che li accolti con i propri canti tradizionali del Veneto e della storia dell'emigrazione.Sabato è stata la volta di Longarone, per la visita al Museo del Vajont, e di Cortina per ammirare le bellezze della Regina delle Dolomiti.Al rientro i ventiquattro hanno assistito alla serata organizzata dall'ABM in sala Bianchi “Cercate l'oro! Storia di Jack Costa, che l'oro, l'ha trovato davvero”, sulla storia dell'emigrante trevisano Giovanni Dalla Costa, partito per l'Alaska alla ricerca dell'oro.Domenica mattina il gruppo è partito alla volta della Svizzera per il rientro, con una tappa a Soave sulla strada del ritorno.Soddisfatta Franca Giannini, promotrice della gita, che ha ringraziato l'ABM e il Coro Monte Dolada per l'accoglienza e ha voluto sottolineare come il suo intento con questo viaggio fosse quello di “far scoprire a chi non la conosceva il valore della nostra terra, spesso poco valorizzata dai bellunesi stessi che a volte non si rendono conto di quanta ricchezza la provincia di Belluno possa offrire in termini di cultura, storia, tradizioni e bellezza paesaggistica”. (f.m.)
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