Sabato a San Vito di Cadore "Esercitazione di Protezione Civile"
26 Maggio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016

Il Comune di San Vito di Cadore dà un inquadramento geologico:
Bacino del Ru Secco
L’abitato di San Vito di Cadore occupa la porzione inferiore di un esteso conoide detritico costituito da elementi litoidi di natura calcareo-dolomitica di dimensione variabile, dai blocchi alle ghiaie, immersi in una matrice prevalentemente sabbioso-limosa. Il conoide si chiude verso l’alto in una articolata serie di quinte rocciose disposte a semicerchio, costituite nella parte bassa dall’unità geologica della Dolomia Principale e, nella parte alta, da quella appartenente al Gruppo dei Calcari Grigi. Il conoide descritto si è originato per successivi fenomeni torrentizi e di colata detritica che hanno ripreso e rimobilizzato la grande quantità di materiale detritico proveniente dal disfacimento delle pareti rocciose sovrastanti. Attualmente esso si presenta inciso nella parte medio-inferiore da un canalone scavato, attraverso processi di erosione torrentizia, dal Ru Secco e sulle cui sponde affiorano i depositi di origine mista che costituiscono l’estesa forma di accumulo.
In prossimità delle pareti rocciose, al conoide si sovrappongono depositi detritici più recenti alimentati da processi di disgregazione per crioclastismo. L’eccezionale abbondanza di materiale è predisposta dalla tipologia di roccia coinvolta (dolomia- calcare), dall’intensa fatturazione collegata alla intensa deformazione subita e dalla giacitura della stratificazione che sui versanti orientati a nord-ovest rende possibile fenomeni di mobilizzazione in massa che nella fase iniziale avvengono per scivolamento planare.
La già notevole quantità di detrito disponibile per le ricorrenti colate detritiche che insistono lungo l’incisione dei Rio Secco e i versanti ad esso afferenti, è stata recentemente incrementata dal distacco di un grosso volume roccioso che ha interessato l’area delle “Laste”, in prossimità della vetta del Monte Antelao, nel novembre 2014.
n funzione delle caratteristiche idrografiche del bacino del torrente Rù Secco, che consentono l’instaurarsi di portate cospicue, e della erodibilità degli accumuli detritici che possono determinare apporti solidi si possono verificare, in occasione di precipitazioni a carattere temporalesco, fenomeni di colata detritica ed inondazione quali quello che si è generato in data 4/8/2015 le cui caratteristiche determinano, in corrispondenza all’asta torrentizia e ai suoi attraversamenti nonché in corrispondenza di alcune aree prossime a restringimenti dell’alveo o a tratti con franco limitato, condizioni di pericolosità idraulica e geologica da elevata a molto elevata.
Tali condizioni di pericolosità potranno essere oggetto di mitigazione definitiva solo per effetto di importanti interventi strutturali, nelle more della cui realizzazione è necessario adottare interventi non strutturali, quali la presente procedura.
Ghiaioni dei Ross e di Sacomedan
La frazione di Chiapuzza, sorgendo alla base del conoide di deiezione delle colate che scendono dal “Jaron dei Ross” e “Sacomedan”, è stata interessata, negli anni, da diversi eventi. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono avvenuti nel 1966 e nel 1972. Le colate negli anni hanno sostanzialmente percorso sempre lo stesso percorso andando ad interessare il centro abitato e la S.S. 51.
Successivamente a questi eventi sono stati realizzati quattro canali deviatori, due vasche di contenimento a diverse quote (1070 e 1250 m s.l.m.m. ca.) e dei muri a 1700 m s.l.m.m. per far sì che i debris-flow non andassero più ad interessare l'abitato di Chiapuzza ma venissero deviati lato “Cortina”.
Negli anni 2007 e 2008 i muri deviatori in quota sono stati ricostruiti, più di recente - nel 2013 - sono state realizzate delle barriere “frangicolata” lungo il canale creatosi con l'ultima colata in direzione dell'abitato. I quattro canali in alto (in particolare i due posti a quota maggiore) sono stati periodicamente manutentati: l'ultimo intervento risale a giugno 2015.
In condizioni di eventi di intensità ordinaria, le opere realizzate consentono di raccogliere, sulla piazza di deposito più alta, il materiale proveniente dai due ghiaioni del Sacomedan e del Jaron dei Ross, mentre l'eventuale tracimazione viene convogliata nella vasca a valle in prossimità del cantiere privato per la lavorazione di materiale inerte e produzione dl calcestruzzo.
A seguito degli studi e delle modellazioni del Dipartimento TESAF dell’Università degli Studi di Padova, è in fase di progettazione un ulteriore canale, di dimensioni adeguate che dovrebbe definitivamente risolvere il problema di sicurezza dell'abitato di Chiapuzza. Questi interventi realizzati, però, non escludono del tutto la possibilità che, ad oggi, eventi di particolare magnitudo possano generare fenomeni tali da interessare la ex discarica, il cantiere per inerti, la S.S. 51 e le abitazioni a valle della statale. Pertanto, fintantoché non sarà realizzato il canale in progetto, si ritiene importante monitorare l'area del Jaron dei Ross almeno da quota 1350 m s.l.m.m. fino a quota 1700 m s.l.m.m. ca. per individuare a vista l'innesco di eventuali colate detritiche e l'eventuale riempimento dei canaloni stessi che vanno periodicamente manutentati e svuotati dal materiale accumulato.
Il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta-Bacchiglione, approvato dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione con DPCM del 21 novembre 2013 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 28.04.2014, per quanto riguarda il bacino idrografico del fiume Piave, classifica le zone del Comune di San Vito di Cadore interessate dalle colate con pericolosità geologica P3 - elevata.
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