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GIUSEPPE LACEDELLI (1774 - 1832) E LA LITOGRAFIA

19 Luglio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
Il pittore Giuseppe Lacedelli, che realizzò la pala dell’altar maggiore della cappella di Chiave, divenne famoso a Vienna per l’arte della   litografia. L'invenzione della litografia si deve ad Alois Senefelder, di origine bavarese, nel 1796. Si dice che sia stata una scoperta casuale, ma fu comunque preceduta da diversi studi e prove.
Il principio è estremamente semplice: un particolare tipo di pietra, opportunamente levigata e quindi disegnata con una matita grassa, ha la peculiarità di trattenere nelle parti non disegnate (dette contrografismi) un sottile velo d'acqua, che il segno grasso (detto grafismo) invece respinge.
Sulla pietra così trattata si passa l’inchiostro, che viene respinto dalle parti inumidite e trattenuto dalle parti grasse. Al torchio, perciò, il foglio di carta riceve solo l'inchiostro che si deposita sulle parti disegnate e non sulle altre. Con questa tecnica venivano riprodotti quadri d’autore, ritratti ecc. ma anche opere originali. Giuseppe Lacedelli, che in Wikipedia viene citato come “pittore italiano di cittadinanza austro-ungarica”, nacque a Cortina d’Ampezzo nel 1774 e frequentò l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Troviamo le sue prime opere nella casa natale di Meleres. Successivamente continuò gli studi all’Accademia di Vienna e ivi si trasferì definitivamente dove fu conosciuto con il cognome Lanzedelli. Si specializzò nella litografia creando anche molte opere originali: scene di genere, prese dalla vita quotidiana del popolo viennese. Divenne famoso per le litografie a colori, di cui fu un vero pioniere. Molte sue opere sono conservate al Museo Albertina di Vienna.
Probabilmente morì povero come era vissuto. In uno scritto del 1833 da Vienna prega il comune di Cortina di pagare le spese di ospedale per il pittore Giovanni Giuseppe Lacedelli. I figli Giuseppe Junior e Carlo succedettero al padre con altrettanto successo.
Fonti: Storia d’Ampezzo di Giuseppe Richebuono, ed. La Cooperativa di Cortina, anno 2008.

© il Notiziario di Cortina

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