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IL 3 MAGGIO APRE UFFICIALMENTE MUCCIACCIA CONTEMPORARY CON LA MOSTRA: "NEL FONDO DEL TEMPO"

27 Aprile 2017
Feliciana Mariotti
Archivio 2017
www.ilnotiziariodicortina.com
Mercoledì 3 maggio, alle ore 18.00 apre per la prima volta nel centro di Roma, in piazza Borghese 1A, Mucciaccia Contemporary, il nuovo spazio di Giulia Abate e Giuliana Gamba dedicato interamente all'arte contemporanea. Nel solco della tradizione, che ha visto la prima apertura nel 2006 della Galleria Mucciaccia e delle due gallerie di Singapore e Londra, Mucciaccia Contemporary nasce con la finalità di sostenere e promuovere artisti nazionali e internazionali di nuova generazione, i cui lavori possano dare impulso a un collezionismo giovane e appassionato. La galleria con ingresso su strada, si articola su due piani ed è di circa 120 mq, uno spazio essenziale e adatto ad accogliere ogni tipo di espressione artistica.
Giulia Abate, direttrice e curatrice, ha scelto di iniziare la sua attività di gallerista presentando due pittori romani, Francesco Cervelli e Mauro Di Silvestre, con la mostra "Nel fondo del tempo". "Il titolo dell'esposizione  - spiega Giulia Abate - è tratto da un brano dello scrittore e drammaturgo Jean Genet, dove il “fondo”, riferito al concetto del tempo, suggerisce un'idea sia di spazialità che di temporalità. Le opere dei due artisti dialogano vicendevolmente sulle tematiche della memoria e del ricordo quali elementi rivisitati mentalmente. Alle pareti due grandi tele realizzate appositamente per l'apertura della galleria. La quadreria esposta al piano superiore è stata allestita dagli artisti stessi per approfondire, con le altre opere in mostra, la tematica del tempo in tutte le sue sfaccettature. I lavori di Mauro Di Silvestre invitano a rileggere, in una lingua fatta di sovrapposizioni visive e di pattern decorativi, immagini evocate dalla memoria personale: volgendo lo sguardo al passato, evoca forme di un trascorso “rivissuto” che si traducono in gesti, volti e figure. Sono tutte rappresentazioni mnemoniche che svaniscono e riappaiono dietro il velo impalpabile e allo stesso tempo pesante dell'oblio.
La riflessione di Francesco Cervelli accompagna il visitatore verso la dimensione di una memoria collettiva, facendo riferimento ai grandi maestri della storia dell'arte come Willem de Kooning e Jackson Pollock: Francesco ha rivisitato sulle proprie tele, secondo una visuale surreale e onirica, gli studi d'artista. Sono spazi silenziosi, nati da uno stato di sogno dove qualsiasi cosa sembra possibile. Tutte le opere in mostra giocano con la memoria vissuta, rivissuta e mai abbandonata, per coinvolgere lo spettatore in un viaggio sulle ali della fantasia immaginativa, in cui il tempo sembra aver reso immobile ogni attimo passato".
La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato bilingue (italiano-inglese, Carlo Cambi Editore), con testi di Giulia Abate, Piero Pizzi Cannella e le interviste degli artisti in mostra. (f.m.)

© il Notiziario di Cortina

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