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PER LA SICUREZZA DI CHIAPUZZA: LA RELAZIONE DEL DOTTOR CARLO GREGORETTI DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

03 Novembre 2017
Feliciana Mariotti
Archivio 2017
Foto Feliciana Mariotti - wwwilnotiziariodicortina.com
"Nel 1966 e nel 1972 - ha affermato il dottor Carlo Gregoretti dell'Università  degli Studi di Padova, Dipartimento Terristoriale e Sistemi Agro-Pastorali, Ph.D. in Hydrodynamics che ha effettuato le verifiche alla base della Croda  Marcora - due colate detritiche, formatesi sul Jaron dei Ross hanno inciso un canale che punta sull’abitato di Chiapuzza. Le colate sono state quindi deviate mediante due muri e tre canali (rispettivamente l'1, il 2 e il 3) a due piazze di deposito a lato del canale che punta sull’abitato.
Si è poi capito che i tre canali potrebbero risultare insufficienti e un muro sifonato e in stato di stabilità. Per la messa in sicurezza dell’abitato di Chiapuzza, a San Vito di Cadore, dal rischio di colata detritica sono stati proposti i seguenti interventi:
- 1. Risagomatura e ricalibratura del canale 1 e sistemazione dei tratti terminali dei canali 2 e 3 per evitare esondazioni prima dello sbocco nella piazza alta di deposito.
- 2. Nuovo muro a valle di quello sifonato
- 3. Costruzione di un nuovo canale deviatore (n°5) tale che vi sia equilibrio tra volumi di scavo e riporto.
Foto Feliciana Mariotti - www.ilnotiziariodicortina.com
- 4. Risagomatura ed allargamento della piazza di deposito alta.
- 5. Realizzazione di 4 briglie Geo Brugg immediatamente a monte dell’abitato per la protezione dello stesso prima dell’esecuzione degli interventi dei punti 1-4.
La verifica degli interventi del canale 5 e della risagomatura della piazza alta di deposito viene eseguita mediante modellazione della propagazione idraulica della colata di detrito con punto di partenza immediatamente a valle di uno dei due muri. Il canale 5 entra in funzione in caso di insufficienza dei canali 1,2 e 3. La modellazione idraulica consiste nella propagazione dell’ideogramma solido-liquido della colata. Si è poi provveduto all'analisi del deflusso sottosuperficiale mediante reticolo di drenaggio ottenuto tramite tomografia elettrica. Il bacino ‘effettivamente’ contribuente, determinato in base alla tomografia elettrica, risulta superiore a quello dall’analisi morfologica della superficie del terreno.
Feliciana Mariotti
     

© il Notiziario di Cortina

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