L'INVITO DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE: "DOLOMITI NO TIR"
06 Giugno 2018
Feliciana Mariotti
Archivio 2018
foto www.ilnotiziariodicortina.com
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste ( WWF O.A. Terre del Piave, Mountain Wilderness, Comitato Peraltrestrade Carnia-Cadore, CIPRA Italia, LIBERA Nomi e Numeri contro le mafie, Italia Nostra sezione di Belluno, Ecoistituto Veneto “Alex Langer”, Gruppo Promotore Parco del Cadore) hanno incontrato la mattina di lunedì 4 giugno il sindaco di Cortina d'Ampezzo Gianpietro Ghedina per fare il punto sulle varie proposte di limitazione al traffico pesante di transito nell'alto bellunese fino ad ora da più parte avanzate.Il Sindaco ha illustrato i risultati degli incontri avuti col Prefetto di Belluno, precisando che a breve (un incontro è previsto in Prefettura domani giovedì 7 giugno) ci si aspetta di avere comunicazioni in merito. In particolare, tra le possibili iniziative, si sta lavorando all'ipotesi di una chiusura al traffico pesante in occasione dell'apertura dei cantieri sull'Alemagna in vista dei Mondiali di sci 2021 per la giornata di venerdì ed eventualmente per alcune fasce orarie da determinarsi.
Gli ambientalisti hanno presentato la loro posizione ed hanno ribadita la necessità non solo di provvedere con urgenza e determinazione, ma soprattutto di agire in modo unitario e coordinato da parte di tutte le amministrazioni della Valle del Boite, del Cadore, del Comelico e anche della Val Pusteria.
È infatti di tutta evidenza che il problema interessa tutte le valli dolomitiche (e in particolare quelle attraversate da SS 51, SS52, SR 48 ) e non è quindi pensabile ipotizzare blocchi e limitazioni che riguardino solo alcune direttrici con l'unico effetto di aumentare il traffico in altre. Inoltre, le misure parziali e limitate ora allo studio vanno viste come un primo passo verso l'obiettivo finale e risolutivo che deve essere la chiusura al traffico pesante di puro transito dei passi dolomitici compresi nell'area Dolomiti Unesco.
L' auspicio è di potere lavorare insieme per avviare azioni virtuose che nel breve periodo contribuiscano alla soluzione di un problema che sta davvero esasperando le popolazioni locali.
PROPOSTA di DIVIETO DI TRANSITO DEI MEZZI PESANTI SUI PASSI DOLOMITICI IN AREA UNESCOLa direttrice stradale Alemagna (SS 51 e 52, SR 48) risulta particolarmente attraente rispetto alle altre direttrici di lunga percorrenza nord-sud perché consente di risparmiare sul pedaggio, nonostante questo percorso costituisca, di per sé, una deviazione innaturale e diseconomica. È evidente il disturbo ai centri abitati provocato dal passaggio di grossi camion che effettuano trasporti nazionali e internazionali su queste strade dell'alto Bellunese, anche se lo stesso fenomeno si verifica in varia misura lungo tutti i percorsi di attraversamento dell’area dolomitica. Se a livello dei fondovalle insediati questo attraversamento comporta conseguenze negative su sicurezza, qualità della vita, salute delle persone ed economia turistica (emblematico è quanto verificatosi a Cortina il 27 dicembre 2017 a causa di un Tir bloccatosi in centro durante una nevicata, ma non è certo un caso isolato), sui tratti di valico intervallivi il transito dei mezzi pesanti grava sui fragili sistemi naturali di vegetazione e fauna con i quali entra intimamente in contatto, preziosi contenitori di biodiversità di alta quota, costituendo una minaccia al paesaggio naturale e culturale delle Dolomiti. Il passaggio di quei veicoli causa impatti rilevanti anche su quegli stessi tratti stradali, per topografia inevitabilmente tortuosi e stretti, che presentano un’intensità di manufatti che necessitano di continua manutenzione: muri di sostegno, muri di ripa, drenaggi, sottotubi, ponticelli, paracarri, bordure, guard rail, punti esposti. Strutture stradali che poggiano su formazioni geologicamente instabili ad alto rischio idrogeologico per l’estrema facilità di innesco di processi erosivi, franamenti e smottamenti di versante, del tutto inadatte a sopportare il crescente traffico di veicoli pensati e dimensionati per infrastrutture di tutt’altro tipo, per dimensione e sottofondo di pavimentazione. Tutto ciò è talmente innaturale e sconveniente da portarci a concludere che se il traffico pesante può essere tollerato, ancorché con notevole disturbo, nei fondovalle per le necessità locali, va invece totalmente eliminato dai tratti di valico intervallivo e quindi in tutti i passi dolomitici dell’area riconosciuta patrimonio dell’Umanità, per ragioni di totale incompatibilità. Sulla base di queste considerazioni la proposta che avanziamo e portiamo alla discussione delle comunità e autorità locali è un divieto di transito dei valichi dolomitici dell’area Unesco per i veicoli superiori alle 7,5t (oppure con 4 o più assi, se fosse più facilmente gestibile), salvo carico o scarico, divieto che potrebbe essere limitato ai soli tratti di sommità dei passi, ma che, dopo una eventuale prima gradualità sperimentale, dovrebbe essere totale e continuativo. Avendo caratteristiche di straordinarietà l’adozione di questa misura potrebbe rendere necessaria una normativa speciale, unica e straordinaria, così come straordinario è il pregio riconosciuto di interesse mondiale di questa intera area vasta, per la cui tutela non ci imbarazzerà chiedere l’interessamento e l’iniziativa, anche delle competenti autorità politiche nazionali (anche se non va esclusa a priori la possibilità di un più semplice decreto prefettizio di blocco di questi veicoli, come attuato in qualche altra località). Intanto la nostra proposta è diretta innanzitutto ai sindaci, dai quali ci aspettiamo la capacità di andare oltre le manifestazioni di principio, e la volontà di coordinarsi in vista di un concreto risultato. Contatti sono in corso per un’azione comune. Associazioni:CIPRA Italia WWF O.A. Terre del Piave Mountain Wilderness Comitato Peraltrestrade Carnia-Cadore LIBERA Nomi e Numeri contro le mafie Italia Nostra sezione di Belluno Ecoistituto Veneto “Alex Langer” Gruppo Promotore Parco del Cadore Federazione Protezionisti Sudtirolesi / Dachverband für Natur- und Umweltschutz in Südtirol (Comunicato stampa)
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