L'assessore Bottacin ha chiesto al ministro Stefani un incontro a Roma per il rinnovo delle concessioni idroelettriche
22 Ottobre 2018
Feliciana Mariotti
Archivio 2018
Il ministro Erika Stefani con l'assessore Gianpaolo Bottacin
In occasione dell'incontro che si è svolto a Palazzo Balbi con il ministro Erika Stefani per l'anniversario del referendum sull'Autonomia del Veneto, è stata approfondita la tematica sull'autonomia bellunese e su come concretizzare i risultati anche del locale referendum. L'assessore regionale alla specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin si è soffermato con il ministro agli Affari Regionali Erika Stefani proprio per parlare anche di alcune problematiche collegate alla provincia di Belluno e al territorio montano. "Ringrazio in particolare Erika Stefani – ha detto Bottacin – per aver deciso di convocare nelle prossime settimane un incontro al ministero a cui saranno inviati i rappresentanti istituzionali della provincia di Belluno per fare il punto sulla nostra specifica realtà. Stiamo parlando di questioni importanti come, ad esempio, quello del rinnovo delle concessioni idroelettriche, che è di grandissimo impatto per la Provincia di Belluno, già contenuto nel testo di legge sottoposto al ministro. Come Regione la nostra parte l’abbiamo fatta e continuiamo a farla, tant’è che la Provincia ha accumulato un avanzo di amministrazione di oltre di trenta milioni euro derivanti da nostri trasferimenti che ora, grazie al nuovo governo, potranno essere utilizzati. Si conferma che se non ci fosse stata la Regione a compensare i tagli del governo nazionale, la Provincia di Belluno sarebbe già andata in default. Ciò che ora serve di più è poter trattenere il gettito e avere norme semplificate, ma queste due cose non dipendono dalla Regione purtroppo in quanto, differentemente da Trento e Bolzano che possono farsi le leggi e si trattengono il gettito, per Belluno questo si potrebbe ottenere solo modificando la Costituzione. Tuttavia, col basilare passaggio dell’approvazione dell’autonomia per il Veneto – conclude Bottacin - potremo trattenere più soldi sul territorio e avere più autonomia nel fare le leggi regionali. In tal modo, a caduta, il Veneto potrà dare ancora più soldi a Belluno ma soprattutto fare leggi che tengano conto della montagna senza dover sottostare ai vincoli statali, come ad esempio - cosa che oggi non accade - la possibilità di ripulire i corsi d'acqua senza incorrere in sanzioni penali”.
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