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Paolo Rossi in scena per CortinAteatro con il nuovo spettacolo

04 Agosto 2020
Feliciana Mariotti
Archivio 2020
Paolo Rossi in scena - www.ilnotiziariodicortina.com Pane o libertà. Su la testa è il nuovo spettacolo di Paolo Rossi che unisce stand up comedy a commedia dell’arte e commedia greca e che venerdì 7 agosto, alle ore 20.45, va in scena all’Alexander Girardi Hall per la rassegna estiva di CortinATeatro, promossa e sostenuta dal Comune di Cortina d’Ampezzo, con l'appoggio della Regione del Veneto, e ideata e coordinata dall’associazione Musincantus, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, Arteven, Associazione Gelsomina, Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e Orchestra di Padova e del Veneto. Prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Teatro Stabile del Veneto lo spettacolo dell’istrionico artista mescola la figura del suo primo Arlecchino, quello che possedeva il biglietto di andata e ritorno per l’al di là, a quella che fu poi una delle sue evoluzioni come intrattenitore popolare capace di spaziare dalle stalle al cabaret. Le storie raccontate sono di artisti che Paolo Rossi ha realmente incontrato: i maestri Jannacci, Gaber, De Andrè, Fo e persino il fantasma della Callas, i comici del derby e altri sconosciuti. Agile, dirompente, sfuggente alle definizioni di genere e duttile nell’allestimento scenico, Pane o libertà. Su la testa ha le caratteristiche di un evento più che di una rappresentazione e si adatta a qualunque luogo voglia ospitare la non replica, addirittura il teatro propriamente detto. Con l’aiuto di alcuni amici saltimbanchi - in scena suonano dal vivo i musicisti Emanuele Dell’AquilaAlex OrciariStefano Bembi - Rossi parlerà di queste personalità fantasmagoriche e poetiche, che con le loro narrazioni portano conforto, idee per lottare e speranza.
 Note di regia
«Giocando con l’illusione di mettermi sul palco, o su ciò che useremo come tale per bisogno o necessità sia come attore, sia come personaggio e come persona, rievocherò i miei sogni lucidi, fatti di storie che aiutano a resistere, a scegliere tra il pane e la libertà, o a non scegliere proprio. Sono storie di artisti che per fortuna ho realmente incontrato nella mia vita. I maestri Jannacci, Gaber, De Andrè, Fo e persino il fantasma della Callas; i comici del derby e altri sconosciuti. Racconterò questi allegri morti che abitano l’interzona che li rende visibili solo a pochi cantastorie che li traducono agli umani. Con l’aiuto dei miei amici saltimbanchi, parlerò di queste personalità fantasmagoriche e poetiche, non controllabili da nessun piccolo o grande fratello che con le loro narrazioni portano conforto, idee per lottare e speranza. Tutto qui. Senza osare più del dovuto nelle imitazioni e nelle parodie, giocando al contrario con le massicce dosi di visionarietà che la favola contiene di suo. Vorrei fare qualcosa che dia al mio essere chiamato comico una via di fuga verso un teatro sociale, nella poesia del buffo e della magia. Roba minima. Tanto per alzare le difese immunitarie del pubblico presente …o meno».
Paolo Rossi
 

© il Notiziario di Cortina

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