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Si apre domani 20 agosto, nel prestigioso Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” delle Regole d’Ampezzo la mostra
“Memorie”, curata da Cinzia Nobile.
L’esposizione, che sarà possibile visitare sino al 4 ottobre, propone
una selezione di Carrès d’Hermès, rivisitati e presentati come quadri da esposizione.
La maggior parte dei soggetti - afferma Cinzia Nobile -
è stata creata e realizzata da noti artisti disegnatori che hanno lasciato un’impronta visibile della creatività personale, pur ispirandosi alla vasta, preziosa miniera della collezione privata di libri, manufatti e dipinti di Émile Hermès, che nel decennio 1920 /1930 aveva esteso la produzione dalla selleria alla pelletteria e alla prima linea di moda, patrimonio conservato nel Museo permanente di Rue Faubourg Saint Honorè 24 a Parigi.
Un fil rouge, sottile ed elastico come un filo di seta - sottolinea la curatrice - connette tradizione e innovazione, resta così sempre rintracciabile la cifra, il mood che rende inconfondibile e senza tempo la produzione della Maison.
Il carrè, progetto di Robert Dumas, genero di Émile Hermes e importante collezionista, è disegnato, per la prima volta, nel lontano 1937 da Hugo Grygkar che ne ha definito l’impostazione, il codice, la forma quadrata, la dimensioni (90 X 90 cm), la tecnica di stampa su seta alla lionese (elaborata dal chimico Auguste Arnaud, dal colorista Aime Savy, dall’incisore Marcel Gandit) e gli stilemi della composizione: al centro il soggetto principale, intorno ai bordi lo sviluppo della narrazione, orlatura a mano di 2 mm e titolazione.
All’interno di una produzione vasta, oggetto di studi specialistici e di mostre permanenti a Parigi, New York, Tokyo si posiziona la ricerca appassionata e competente di Cinzia Nobile che ha selezionato per la mostra una trentina di foulard, disponendoli in un percorso che valorizza temi e filoni che agevolano la scoperta o invitano la rilettura di immagini potenti, capaci di restituire allo sguardo fascino, eleganza, creatività e grande sapienza artigianale.
L’esposizione è intesa come un viaggio, il viaggio delle
Memorie.
Alla fine del percorso della mostra s’inserisce l’omaggio a Cortina d’Ampezzo, alla sua storica grande tradizione negli sport invernali.
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