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Sabato ospite atteso del Festival Dino Ciani: Angela Hewitt

02 Agosto 2012
Feliciana Mariotti
Archivio 2012
Sabato 4 agosto, presso l’Alexander Girardi Hall di Cortina, alle ore 21.00, il Festival e Accademia Dino Ciani riserva al pubblico un imperdibile evento: la pianista canadese Angela Hewitt, che si sta imponendo sempre più sulla scena internazionale come grande virtuosa e interprete bachiana. Star internazionale del pianoforte è considerata dalla critica «artista fenomenale» e nominata “Artista dell’anno” ai Grammophone Award del 2006. Angela Hewitt ha iniziato prestissimo lo studio del pianoforte esibendosi in pubblico già dall’età di quattro anni. Nella sua carriera può vantare la collaborazione con i direttori e le orchestre più prestigiose. Descritta come «la più grande interprete di Bach dei nostri tempi» (The Guardian), Angela Hewitt si è esibita nelle principali sale da concerto e nei festival più importanti del mondo. Nelle ultime stagioni ha debuttato alla Carnegie Hall ed al Concertgebouw di Amsterdam e ha collaborato con l’Orchestra di Cleveland, le Sinfoniche di Detroit e di Toronto, la Filarmonica di Londra, la Hallé Orchestra, la Sinfonica della BBC, la Filarmonica di Oslo, l’Orchestra da camera di Basilea, l’Orchestra Mozarteum di Salisburgo e l’Orchestra del Festival di Verbier. Angela Hewitt è stata nominata Artista dell’Anno ai Grammophone Awards del 2006. La Hewitt risiede a Londra, in Canada e in Umbria, dove ogni estate invita musicisti di fama internazionale a prendere parte al suo Trasimeno Music Festival. Il programma di domani prevede l’esecuzione della Suite Francese n. 6 di Bach, della Sonata op.31 n.3, composta da un Beethoven già conscio della sua sempre più grave sordità, dei tre Notturni (n. 5 op. 37, n. 6 op. 63, n. 13 op. 119), una delle opere più riuscite di Fauré: dall’eleganza e grazia dei primi, si passa ad un’atmosfera sempre più scura ed intima. Conclude il concerto il famoso Le Tombeau de Couperin di Ravel, ultimo suo lavoro per pianoforte, per la «gran parte abbozzato prima che si arruolasse nell’esercito; fu concepito non tanto come omaggio a Couperin, quanto all’intera musica francese del XVIII secolo. Ognuno dei brani è dedicato – afferma Angela Hewitt - alla memoria di un amico morto combattendo nella prima guerra mondiale».

Feliciana Mariotti

 

© il Notiziario di Cortina

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