RISCONTRO DI PUBBLICO PER L'APPUNTAMENTO CON LA STORIA D'AMPEZZO
28 Agosto 2012
Feliciana Mariotti
Archivio 2012
Ha suscitato grande interesse l'appuntamento con la storia d'Ampezzo di sabato 25 agosto al centro congressi del Savoia Grand Hotel di Cortina d'Ampezzo e di ieri 27 agosto nel Palazzo della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore. L'occasione: la presentazione del volume degli atti del convegno internazionale italo-austriaco dal titolo: “1511. La presa del Castello di Botestagno”, svoltosi il 29 e il 30 agosto 2011 nella Regina delle Dolomiti. L'evento ha avuto un grande riscontro tanto che si è pensato di presentarlo in diverse città della Regione Veneto
“La scelta di una collaborazione tra istituzioni culturali di aree geografiche lontane – ha spiegato Liana Bertoldi Lenoci nella sua presentazione - sottolinea come la cultura non abbia e non possa avere assolutamente confini geografici. Gli studiosi italiani del passato saranno letti in funzione di un futuro sempre mutante che dovrà avere come obiettivo la pace delle future generazioni: il grande sogno dell'umanità a tutte le latitudini. L'importante iniziativa culturale, che ha come promotori la Fondazione Tiziano Vecellio e Cadore e il Centro Studi Storici e Socio- religiosi in Puglia-Bari- Sezione Veneta intende accendere i fari, a livello internazionale, sulla storia di un territorio di confine, il Cadore, area di transito per gli eserciti provenienti dal Nord, in particolare in quel tragico secolo che sconvolse l'Europa: il 500. Ampezzo di Cadore, oggi Cortina, attraverso le sue vicissitudini, testimonia l'universalità della teoria del grande storico francese Fernand Braudel sulla “grande storia”, formata da infinite “microstorie” con valenze locali, ma soprattutto come tasselli della grande storia mondiale: la storia delle trasformazioni grandi e piccole del cammino della civiltà. Ampezzo di Cadore con il Castello di Botestagno, nel 1511, rappresentava l'ultimo avamposto fortificato della Repubblica di San Marco, la Serenissima, ricchissima regina dei mari sul confine del Sacro Romano Impero. Il piccolo mondo, abitato da agricoltori e boscaioli, organizzati nella Comunità Regoliera, si trovò improvvisamente coinvolto nelle guerre, provocate dall'ingordigia di potere, soprattutto economico, dei potenti che andavano scomponendo il Sacro Romano Impero per realizzare i grandi stati nazionali che formeranno le grandi monarchie europee. Ampezzo di Cadore è la goccia di un oceano, il granello di sabbia di un deserto, ma è collocata geograficamente lungo un percorso strategico Nord- Sud, che è ritenuto essenziale per Massimiliano I d'Asburgo nelle sue mire su Venezia e sui mercati; un punto di riferimento che gli avrebbe garantito la sicurezza economica. Il suo primo tentativo di raggiungere questo scopo nel 1508 con la sconfitta a Ru Secco fallì, perse duemila soldati pusteresi contro il comandante veneziano l'Alviano. Nel secondo tentativo, nel 1511, riuscì a conquistare Botestagno. Il confine si spostò a sud di Ampezzo di Cadore. L'odierno toponimo di Dogana Vecchia segna l'antico confine che rimase tale fino al 1918, alla fine della prima guerra mondiale”.
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