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DOMANI, 1° MAGGIO, LE MONTAGNE E IL TRENTO FILM FESTIVAL DARANNO IL BUONGIORNO ALL'ITALIA

30 Aprile 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014

Domani, giovedì 1 maggio, la montagna italiana, insieme ai protagonisti e alle immagini più spettacolari dal 62° Trento Film Festival in corso di svolgimento a Trento, saranno al centro di uno speciale della TGR in onda dalle 7.00 alle 8.00 del mattino. Un’ora interamente dedicata alla montagna e al Trento Film Festival curato dalla Sede RAI di Trento (direttore Sergio Pezzola, caporedattore TGR Paolo Pardini) con i contributi di tante altre sedi regionali dell'arco alpino: oltre al Trentino, Alto Adige, Veneto, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Sardegna. Nello speciale sul Trento Film Festival potremo ascoltare la voce “fuori dal coro” dello scrittore di Erto Mauro Corona, a Trento per parlare non della montagna degli eroi, ma “dei vinti e dei marginali”. Con Enrico Brizzi, lo scrittore camminatore, e Marco Albino Ferrari direttore di Meridiani Montagne si parlerà invece di Appennino, dei segni dell'uomo, dei sentieri e degli ambienti naturali che caratterizzano la dorsale montuosa che corre nel mezzo dell'intera penisola italiana.Questo speciale della TGR è stato interamente registrato all'interno del MUSE, il nuovo Museo della Scienze di Trento, progettato da Renzo Piano e inaugurato nell'estate 2013. Con il direttore Michele Lanzinger, un bilancio di questi primi mesi di apertura (quasi 400mila ingressi in 10 mesi) e un invito a visitare la mostra appena inaugurata “Tutti in sella! Sulle strade e nei campi, storie di biciclette e di Gino Bartali” (fino al 15 giugno 2014). I temi forti di questa edizione del Trento Film Festival sono presentati dal presidente della più antica rassegna internazionale dedicata al cinema di montagna Roberto De Martin. Con la scalatrice altoatesina Angelika Rainer invece si introduce il tema dell'alpinismo femminile, al centro della serata evento di venerdì 2 maggio condotta da Reinhold Messner e che vedrà salire sul palco dell'Auditorium. Oltre al focus dedicato al 62° Trento Film Festival, questo speciale televisivo dedicato alla montagna proporrà una serie di servizi realizzati dalle diverse sedi regionali RAI ciascuno incentrato su un tema o un aspetto della realtà alpina. L'iniziativa della sede regionale RAI di Trento riaccende i riflettori su una realtà, quella della montagna italiana, che seppure prevalente dal punto di vista fisico e morfologico, all'interno del nostro paese, di fatto ancora non gode all'interno dei palinsesti della televisione nazionale un proprio spazio di informazione e approfondimento. Anche l'esperienza del TG Montagne si è conclusa forse definitivamente, lo scorso novembre dopo otto anni di messa in onda. Proprio dal Trento Film Festival e da alcuni suoi autorevoli protagonisti si lancia un appello al servizio pubblico della televisione di stato: «La montagna deve essere tema di attenzione e di approfondimento, in particolar modo da parte della Rai – dice con determinazione Mauro Corona - Faccio un plauso al direttore di Rai Tre Andrea Vianello per aver dimostrato sensibilità e attenzione dandoci questo spazio. L’auspicio è che non rimanga un caso isolato - E ancora - La montagna con la sua cultura dovrebbe essere un testimonial fisso all'interno della Rai; certo non solo per parlare delle conquiste, ma per insegnare a crescere nella semplicità. Il mare ha tanto spazio e viene raccontato molto bene, ma la montagna è un oceano verticale di pari dignità, farebbe bene a tante persone insegnando loro ad avere inventiva, rapidità, la montagna è l'essenza del vivere».«Il 54 per cento del territorio italiano è costituito da montagne. Dopo gli anni dello spopolamento - ricorda Marco Albino Ferrari direttore della rivista leader di settore Meridiani Montagne e scrittore - oggi vaste aree alpine e appenniniche stanno conoscendo un processo di forte rinselvatichimento con la ricomparsa di animali selvatici come il lupo; e nel contempo si sta assistendo a nuove forme di ritorno alla montagna da parte di “moderni montanari”. La montagna italiana sta cambiando. Così come stanno cambiando l’approccio turistico e l’interesse per le culture dei luoghi. È un mondo dinamico, ricchissimo di spunti e di storie da raccontare. Storie coinvolgenti di uomini, di natura, di passioni, all’interno di scenari meravigliosi e spesso vicino alle città. Tutto questo attende una nuova forma di racconto, non retorico, avvincente e coraggioso». (c.s.)

   

© il Notiziario di Cortina

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