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Inizia questa sera, giovedì 3 luglio, la sesta edizione di Cortina Incroda

03 Luglio 2014
Feliciana Mariotti
Archivio 2014

Oggi, giovedì 3 luglio, alle 20.45  all'Alexander Girardi Hall,

Enrico Camanni, opinionista della sesta edizione di Cortina Incroda (Foto Cortina Incroda - www.ilnotiziariodicortina.com)

Federico Michielli, neo presidente di Cortina InCroda sgancerà il moschettone della sesta edizione della kermesse che  farà conoscere, sino all'11 settembre, le passioni degli alpinisti, il cinema e i libri legati alla montagna. Il filo conduttore dell'edizione 2014, tinta di giallo, sono le Dolomiti.La sesta edizione di Cortina InCroda parte con tre protagonisti d'eccezione. Enrico Camanni, scrittore e giornalista, che veste i panni di opinionista di questa edizione.

Un appassionato ed un profondo conoscitore della montagna. Molto attivo sulle Alpi, dove ha aperto una decina di vie nuove e ripetuto circa cinquecento itinerari di roccia e ghiaccio, è stato membro del Gruppo Alta Montagna, istruttore della Scuola nazionale di Alpinismo Giusto Gervasutti e direttore della Scuola nazionale di Scialpinismo della Sucai Torino.Attraverso la passione per l’alpinismo è approdato al giornalismo di montagna, alternando lo studio con il lavoro di redazione. È stato redattore capo della “Rivista della Montagna” dal 1977 al 1984. Nel 1985 ha fondato il mensile “Alp”, che ha diretto per tredici anni. Dal 1999 al 2008 ha diretto la rivista internazionale di cultura alpina “L'Alpe” (edizione italiana), nata da un accordo di cooperazione con il Musée Dauphinois di Grenoble. Dal 1999 collabora con il quotidiano “La Stampa”, nelle pagine culturali e in cronaca. Dal 2009 è vicepresidente dell’associazione “Dislivelli, ricerca e comunicazione sulla montagna”. In particolare, dal 2012, coordina il progetto “Torino e le Alpi” con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Ha di recente dato alle stampe “Il viaggio verticale. Breviario di uno scalatore tra terra e cielo”. «Esistono molti modi per staccare il corpo da terra», anticipa Camanni, «e alcuni di questi hanno avuto fortuna nel secolo passato. Immensa fortuna. Eppure dopo tanti esperimenti di volo conosciamo un solo modo - il più antico - per alzarci senza ali o propulsori: la scalata. E non importa che sia di un tronco, un sasso, un muro o una montagna, conta soltanto che sia a picco. Per arrampicare bastano poche cose: un soffitto di cielo, una verticale che lo corteggi, qualche ruga su cui stringere le dita e la vertigine del vuoto intorno. Non serve altro. La scalata è un sogno primitivo sotto il grande blu. Il modo più umano per andare su». Sul palco anche la coppia nella vita ed in cordata formata da Luisa Iovane ed Heinz Maricher. Due testimoni degli ultimi 40 anni della storia dell'arrampicata, due outsiders che hanno salito le vette quando lo stile era il criterio più importante e non il grado e che ancora oggi raggiungono la cima in modo puro, delicato e inconfondibile.«L'arrampicata», dicono, «ha valorizzato la nostra vita come nessun'altra esperienza. Arrampicata e alpinismo sono una meravigliosa scuola di vita, un percorso che ha cuore e anima».Appuntamento a questa sera all'Alexander Girardi Hall. (f.m.)

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