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Venerdì 25 settembre a Belluno viene presentato il laboratorio itinerante: “GRANDE GUERRA. MOVIMENTI NELLE RETROVIE”

23 Settembre 2015
Feliciana Mariotti
Archivio 2015
(Testo di Feliciana Mariotti)
Venerdì 25 settembre alle ore 10.30 presso la sede ABM (Associazione Bellunesi nel Mondo) in via Cavour, 3 a Belluno viene presentato alla stampa il laboratorio itinerante "Grande Guerra. Movimenti nelle retrovie".
Questo progetto è stato realizzato grazie al contributo della Regione Veneto e con il partecipazione del Comune di Belluno, dell'Associazione Trevisani nel Mondo, dell'Associazione Veneti nel Mondo e dell'Associazione Veneziani nel Mondo.
Il laboratorio sarà itinerante tra la provincia di Belluno e la provincia di Treviso.
La Grande Guerra da un insolito punto di vista, per gettare uno sguardo sulle “retrovie” dell’evento che cambiò il corso della storia: questo è l’obiettivo del laboratorio didattico: “Prima Guerra Mondiale. Movimenti nelle retrovie. Occupazioni, migrazioni, emancipazioni”, curato dall’Associazione Bellunesi nel Mondo assieme ad altri partner e realizzato grazie al contributo della Regione Veneto. 
La Prima Guerra Mondiale, infatti, fu combattuta dai soldati, ma non solo. Ebbe un peso enorme anche sulla popolazione civile, soprattutto nel Nord-est d’Italia, dove gli eventi bellici condizionarono profondamente la vita di paesi e città, con imponenti fenomeni demografici nelle retrovie e nelle zone prossime al fronte, con carestie, fame, pandemie e paralisi economiche, con lo stretto contatto forzato tra “invasi” e “invasori”, con l’incontro culturale e linguistico tra italiani provenienti da varie regioni, primo vero passo verso una coscienza nazionale collettiva. 
La guerra “sulle porte di casa” ebbe l’effetto di una violenta bufera che rimescolò genti e abitudini di vita di regioni come il Veneto (in particolare nelle province di Belluno e Treviso), sommando alle devastazioni portate dal conflitto le tristi vicende dell’occupazione, dell’internamento e del confino che interessarono uomini, donne, vecchi e bambini in un unico e sconvolgente quadro di lacerazione delle famiglie e del tessuto sociale delle comunità. 
L’impatto della guerra diede però anche spinta all’emancipazione femminile, con le donne in prima linea nel lavoro, e coinvolse come testimoni i più piccoli, tra i più istruiti in un ambito sociale di diffuso analfabetismo. 
A questi “movimenti nelle retrovie”, si aggiunse anche un imponente fenomeno migratorio, prima, durante e dopo la guerra.
Il laboratorio, basato su immagini e documentazioni dell’epoca provenienti da archivi sia nazionali che locali e costituito da una dozzina di pannelli bifacciali 100x200, un depliant informativo, e un audiovisivo, viene proposto alle scuole del Veneto, con l’obiettivo di favorire la conoscenza e la coscienza dell’impatto drammatico della I Guerra Mondiale sulla quotidianità della popolazione civile del nostro territorio, cogliendo anche spunti e riflessioni di valore universale.

© il Notiziario di Cortina

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