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ALLA GALLERIA MUCCIACCIA: PINTALDI, RAINALDI, FILLIA

24 Febbraio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
Cristiano Pintaldi: Senza Titolo, acrilico su tela, 110x140 cm (www.ilnotiziariodicortina.com)
 
 
Nella Galleria Mucciaccia, in piazza Pittori Fratelli Ghedina 18, si possono ammirare le opere di  tre artisti che sono accomunati da una visione sintetica e, in un certo senso, spirituale della vita.
Cristiano Pintaldi ha forzato il limite figurativo, superato i limiti della visione andando oltre l’immaginario.
Nelle sue opere, come ad esempio nell’opera senza titolo raffigurante la Cupola di San Pietro, la realtà è condivisa: tutti, infatti, riconoscono come reale il punto di vista univoco creato dai media, che restituiscono la visione di una realtà filtrata da un’inquadratura e riproposta attraverso un monitor.
In questo modo ogni persona diventa consapevole dell’esistenza di un doppio livello di percezione, quello di una realtà individuale, generata dal proprio punto di vista e quello della realtà condivisa, uguale per tutti, di cui l’immagine mediatica è la prova.
C’è un doppio livello di lettura, punto focale della sua ricerca: da un lato sceglie un soggetto, in questo caso religioso, che diviene un’immagine significativa nella formazione dell’immaginario collettivo e dall’altro dà vita a un’opera fatta di pixel, che traduce le  immagini nel codice percettivo proprio delle trasmissioni video.
Va oltre e si avvicina alla spiritualità e al rapporto tra uomo e mondo spirituale Oliviero Rainaldi con opere che si distinguono, sin dagli anni Ottanta, per la propria essenza, come si può notare nell’olio su tela presente in galleria.
Oliviero Rainaldi: Senza titolo, olio su tela, 2009, cm 70x80 (www.ilnotiziariodicortina.com)
Questa ricerca, perseguita dall’artista meditativo, ha trovato riscontro al MOCA di Shangai e, dopo i successi  ottenuti a Kuala Lumpur, alla Partners & Mucciaccia Gallery di Singapore, dove è tutt’ora in corso e presente con “Gisant” (1993), una solitaria figura d’uomo, che sembra quasi galleggiare nell’atmosfera che ne mette in luce le perfette forme, “l’Argonauta” (2011) e le “Conversazioni”, un ciclo iniziato in omaggio a Papa Giovanni Paolo II, nella quale il Pontefice è rappresentato con un ampio mantello aperto a simboleggiare il concetto della protezione e dell’accoglienza.
La ricerca formale si evolve, nella definizione cromatica, dal rigore strutturale dell'astrazione meccanica a una visione ricca di suggestioni nell’opera figurativa di Fillia, pseudonimo del pittore e scrittore italiano futurista Luigi Colombo, una delle firme prestigiose del Manifesto dell’aeropitturainsieme a Balla, Depero, Gerardo Dottori e Tato (Guglielmo Sansoni).
Nel presagio di una breve vita l’artista si è mosso, in modo animato e attivo, abbracciando in toto lo spirito futurista come si può notare nell’olio su tela presente in galleria.
Fillìa: Senza titolo, olio su tela,1929-1931, cm 84x34
Pintaldi, Rainaldi e Fillia: tre artisti diversi, che hanno una visione sintetica rispettivamente strutturale, tematica e individuale che affonda le radici in una, non sempre esplicita, spiritualità.
In galleria anche opere di Matthieu, Dorazio, Sanfilippo, Ventrone, Consagra e Dessì. Info: www.galleriamucciaccia. com (f.m.).
           

© il Notiziario di Cortina

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