
L'artista Mario Arlati (Foto Feliciana Mariotti - www.ilnotiziariodicortina.com)
Con il pranzo di gala, al Grand Hotel Savoia, offerto dalla Galleria Contini si è chiusa l’undicesima edizione di Cortinametraggio. É stato un successo mediatico e di pubblico (ogni sera il cinema Eden era al completo). Sono stati tanti i giornalisti che hanno scelto di seguire la manifestazione. Felici i partecipanti dei corti per l’ampia visibilità ricevuta, contenti anche i giurati per i livelli riscontrati nella realizzazione delle pellicole. É piaciuta anche l’opportunità, offerta dal Festival, di far incontrare attori, registi, giornalisti, che generalmente è difficile trovare nelle grandi città.

Stefano e Riccarda Contini, Laura Emanuele, Leonardo Contini (Foto Francesca Vieceli (Riproduzione vietata - www.ilnotiziariodicortina.com)
Prima del pranzo di gala, dedicato all’artista Mario Arlati, che ha voluto donare al festival una delle sue più belle opere, realizzate appositamente per Cortinametraggio, al Cinema Eden, a cura del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, sono stati festeggiati i primi 40 anni di commedia italiani dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina.“Abbiamo voluto organizzare questo evento - ha detto Laura Delli Colli presidente del SNGCI - in un anno importante per il Sindacato e per i Nastri d’Argento, visto che si festeggiano i 70 anni del SNGCI e vorremmo ricordare che quest’anno abbiamo premiato a Cannes, all’Italian Pavilion, con i Nastri d’Argento Europei Laura Morante e Lambert Wilson, due protagonisti molto amati nella storia cinematografica tra Italia e Francia, che avevano appena firmato (e non lo sapevamo) un contratto di lavoro”.In quell’occasione la Morante ha ricevuto l’ambito riconoscimento (il suo secondo, il primo risale al film “Un viaggio chiamato amore”), grazie alla pellicola “Ciliegine”, che la vede all’esordio nel campo della regia. Il talk-show - condotto dalla Delli Colli - è stato anticipato dalla sequenza di due filmati: il primo un omaggio al grande Steno, giornalista, regista e sceneggiatore, padre di Carlo ed Enrico Vanzina, il secondo dal titolo: “I nostri primi quarant’anni”, un mix di storie, emozioni e attori, che ha sottolineato il successo dei fratelli Vanzina; una carrellata simbolica di un cast straordinario. Nel 2017 Steno avrebbe raggiunto un secolo di vita, una grande mostra fotografica racconterà il prossimo anno la sua vita. Interessante è la collaborazione tra i due fratelli. Enrico ha affermato: “Non volli mai fare il regista, mentre Carlo fu aiuto di Monicelli, poi di Sordi e infine di nostro padre. Ho fatto film con vari registi, ma il migliore è mio fratello. Ha idee chiare e il talento per il cinema nel sangue. Ho fatto 60 film con lui e 40 con altri”. Carlo ha detto: «Mia madre non avrebbe voluto che facessimo il cinema, per questo ci mandò in una scuola francese. Enrico era l’intellettuale, il distaccato da quel mondo. Mentre io ero dentro il cinema. Abbiamo fatto tanti film, a volte carini. Sono rimasti nella mente delle persone: “Sapore di mare”, “Vacanze di Natale”, “Yuppies – I giovani di successo”, ma siamo ricordati solo per “Vacanze di Natale” anche se ne abbiamo fatti pochi, il filone è andato avanti grazie a Neri Parenti».

Paolo Genovese, Enrico e Carlo Vanzina al Cinema Eden (Foto Felciiana Mariotti - www.ilnotiziariodicortina.com)
Una piccola differenza sostanziale tra ieri e oggi nel mondo del cinema c’è, come ha detto Carlo: “Ieri il cinema italiano, che aveva registi come nostro padre, Monicelli, Rosi e Scola (ad essi aggiungerei anche Paolo Genovese) era fatto di autori di sinistra che raccontavano anche l’Italia di destra, la storia degli altri e potevano raccontare personaggi negativi senza morale. Penso ad esempio al film “La Grande Guerra”. Oggi la commedia è più ideologica e ha un taglio politico.Alla fine della lunga e interessante conversazione, che ha visto anche l’intervento di Genovese, Enrico ha tenuto a precisare: “Non amo il termine cinepanettoni, anzi se debbo dirla tutta mi fa schifo!”.Al di là del termine affibbiato al filone una cosa però è certa: i film dei fratelli Vanzina hanno lasciato un segno, in momenti difficili hanno fatto ridere e sorridere quasi tutta l’Italia e hanno segnato un’epoca, dando un importante e interessante contributo alla commedia italiana. Feliciana Mariotti LA LETTERA DI ZAIA A CORTINAMETRAGGIOVenerdì sera Maddalena Mayneri, presidente di Cortinametraggio, ha letto, sul palco del Cinema Eden, la seguente lettera di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: “Desidero sottolineare come Cortinametraggio 2016 sia una manifestazione di grande rilievo, non solo culturale e cinematografico, ma anche una perla tra le manifestazioni che arricchiscono l’offerta di cultura, approfondimento e svago della Perla delle Dolomiti. Un Festival in piena regola, che affronta la cinematografia nel modo migliore, che è quello della valorizzazione culturale inserita in una cornice di pregio e di visibilità nazionale e internazionale come Cortina. Credo che la cinematografia, in una fase storica di difficoltà in tanti ambiti della nostra società, meriti iniziative come questa anche nell’ottica di un rilancio complessivo del settore, dove possono e devono convivere sia la produzione di stile culturale che quella più di “cassetta” per rispondere alle esigenze un po’ di tutti: di chi cerca svago leggero e chi invece occasione di arricchimento culturale”.