L'INCONTRO CON IL DOTTOR ALFIO DE SANDRE SULL'ALCOOL TRA I GIOVANI...
04 Maggio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
In attesa degli appuntamenti del 19 e del 26 maggio a ra Ciasa de ra Regoles, aperti a tutta la popolazione di Cortina d'Ampezzo, si è svolto il 28 aprile, a ra Ciasa de ra Regoles, un incontro con le autorità ampezzane.Prima di presentare il dottor Alfio De Sandre, primario dell’Alcologia e direttore del Dipartimento dipendenze dell’Ulss n°1 Belluno, relatore della serata, "Pochi ma buoni" ha commentato l’organizzatore Michele Gaspari del Club “Il Passo”, riferendosi alle presenze in sala.
Il dottor Alfio De Sandre e l'organizzatore del ciclo di incontri su "L'alcool e la prevenzione nei giovani" Michele Gaspari, referente del Club "Il Passo"
Da effetti iniziali positivi (crea euforia) porta poi a quelli deleteri e reversibili che suscitano reazioni violente con disturbi diversi (difficoltà di deambulazione, di parola etc). Man mano che cresce il livello di alcool nel sangue si hanno effetti sempre più gravi sino ad arrivare, nei giovani, al coma etilico e, in generale, alla compromissione delle funzioni vitali dell'organismo, colpendo il cuore e la respirazione. Bisogna pensare che questa sostanza è pericolosa. Si può infatti morire per crisi di astinenza d'alcool".I dati sono sconfortanti. Addirittura i morti di alcool sono maggiori di quelli per droga. Almeno il 10% della popolazione adulta ha, nell'Europa occidentale, seri problemi d'alcool correlati. Inoltre da una ricerca iniziata nel 1999 a Belluno su un campione di 700 ragazzi si è visto che dalle ultime rivelazioni, datate 2015, le femmine dedite all'alcool stanno raggiungendo i maschi. A rischio sono le quindici-sedicenni che hanno comportamenti sessuali precoci, con gravidanze indesiderate malattie trasmesse sessualmente."Il problema - ha concluso il dottor De Sandre - è che non tutti sanno che più l'alcool sta in circolo, più grande è la possibilità di danno alle cellule nervose. Importante quindi è sensibilizzare la popolazione, in modo tale che i ragazzi possano fare scelte più sane.Sarebbe meglio che il contatto con l'alcool avvenisse il più tardi possibile, perché bere prima dei 24/25 anni vuol dire creare danni irreversibili. Quindi si dovrebbe educare il giovane in modo tale che possa avere informazioni corrette e che sia consapevole del rischio derivante da una determinata scelta".L'appuntamento ora è per il primo dei due incontri con la popolazione: giovedì 19 maggio, alle 20.30, a ra Ciasa de ra Regoles. Feliciana Mariotti
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