UNA GIORNATA DA RICORDARE: IL 50° DELLA CENGIA PAOLINA
19 Luglio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
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(f.m.) Domenica 10 luglio, al rifugio Dibona, i ragazzi del 1939 hanno voluto ricordare i 50 anni della Cengia Paolina. “Cinquant’anni fa, esplorando le Tofane sul versante di Travenanzes, grazie alle tracce e resti della Grande Guerra, Carlo Gandini e Bruno Menardi Jimmi individuarono un tracciato, che riusciva a unire in quota Forcella Fontana Negra alla zone di Ra Ola o Ra Valles. Coinvolsero subito gli amici per segnarlo con ometti e bollini rossi. Nacque così la famosa Cengia Paolina, conosciuta per la sua bellezza e severità. L’inaugurazione avvenne esattamente il 10 luglio 1966 ”, così racconta Luciano Bernardi nell’articolo all’interno del numero della rivista Cortina che uscirà intorno al 20 luglio. Quei ragazzi dedicarono la Cengia alla loro maestra Paolina Colleselli in Delazer, originaria di Colle Santa Lucia. Domenica, dopo la messa celebrata dal vicario parrocchiale don Giuseppe Pedandola, Carlo Gandini ha fatto leggere a Albert Brizio l’articolo che appare sulla rivista. Purtroppo all’evento non era presente l’autore del testo. Commovente è stata la presenza dei figli della maestra: Fabio, Cecilia e Anna Lucia Delazer. Cecilia ha voluto prendere la parola, per ricordare non solo sua madre, ma anche Emma Gaspari; le due maestre che avevano classi parallele e hanno lasciato un segno nei rispettivi alunni. I ragazzi del 1939 hanno deciso di lasciare presso i Rifugi Dibona, Giussani e Ra Valles, per tutta la stagione estiva, un particolare timbro, che raffigura un alpinista munito non di piccozza o alpenstock, ma di una lanterna significativa, visto che in quinta elementare la maestra aveva lasciato a ogni scolaro un commovente pensiero e aveva fatto stampare un elegante cartoncino con la scritta: “1945-1950 … In mano ti ho posto la lampada accesa. Va da solo, per l’erta or cammina”. Chi volesse attraversare la cengia deve assolutamente affidarsi al Gruppo Guide Alpine di Cortina. L’escursione è esposta e richiede prudenza, per questo è stato deciso di non mantenere la segnaletica, in modo tale da invitare gli escursionisti ad affidarsi a persone esperte.
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