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DAL 29 LUGLIO ALL’ALEXANDER GIRARDI HALL MOSTRA “OLYMPIC WINTERS”

27 Luglio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
La Nazionale Italiana a Misurina 1956 - Foto Giuseppe Ghedina (www.ilnotiziariodicortina.com) (r.c.) L’idea è quella di raccontare le Olimpiadi invernali, partendo dall’icona di ogni gioco sulla neve e sul ghiaccio: Cortina 1956, la vertigine bianca dell’ebbrezza sportiva, ma anche i primi giochi d’inverno trasmessi in televisione. La Regina delle Dolomiti è stata un vero spartiacque. Per ricordarlo, ma anche per scoprire di più su dati, storie olimpiche, protagonisti assoluti di quasi un secolo di Olimpiadi del freddo, la Conca ampezzana ospita dal 29 luglio a fine settembre, all’Alexander Girardi Hall, la prima esposizione, aperta gratuitamente al pubblico, interamente dedicata ai giochi. La mostra si chiama “Olympic Winters” ed è l’esposizione che la Regina delle Dolomiti, per iniziativa dell’amministrazione comunale, dedica alla complessa ed esaltante vicenda delle Olimpiadi d’inverno, dagli albori degli anni Venti alla magia irripetibile di Cortina 1956, per arrivare infine a Sochi 2014. Decine di pannelli di fatti e dati statistici, di illustrazioni e di racconti, articolati in oltre venti sezioni: si va dalle discipline e dalle architetture olimpiche ai costi e benefici di ogni gioco, dai palmarès alla evoluzione dei simboli, delle medaglie, della comunicazione... Insomma, un viaggio interattivo e di vero infotainment tra le Olimpiadi invernali della storia. Per ricordare che, nonostante tutto, il protagonista rimane l’uomo, con il suo coraggio e le sue debolezze. Visitando Olympic Winters è possibile capire meglio come Cortina  1956 abbia rappresentato un vero spartiacque nella storia delle Olimpiadi invernali, che pure ai loro albori avevano incontrato lo scetticismo del “padre dei giochi”, il barone De Coubertin. Proprio nell’edizione ospitata tra le Dolomiti trovavano una dimensione mediatica tale da emanciparsi definitivamente dalla kermesse estiva. Con il passare degli anni aumenta esponenzialmente l’interesse di pubblico, media e sponsor, tanto che nel 1986 il Comitato Olimpico decide lo svolgimento delle Olimpiadi invernali in anni differenti da quelle estive, per dare ad entrambe la giusta visibilità. Fabris-2006-Torino - Foto Enrico Fabris (www.ilnotiziariodicortina.com) Nel frattempo lo sport attraversa immensi cambiamenti: l’atleta non è più l’eroe strappato per l’occasione al lavoro quotidiano, ma un professionista delle gare. Alla produzione artigianale di attrezzature, equipaggiamenti e abbigliamento si sostituisce, con gli anni, una produzione seriale in grado di soddisfare gli atleti e soprattutto le crescenti necessità dello sport di massa. Seguendo l’ideale linea del tempo olimpico, Olympic Winters arriva infine a Sochi 2014 e ai progetti per i futuri giochi invernali di PyeongChang e Pechino. Le Olimpiadi in terra russa di due anni fa rappresentano una tappa significativa, l’apice di questa vorticosa evoluzione. L’evento sportivo può ancora essere ospitato da piccole e suggestive località di montagna? O il suo destino è inevitabilmente quello delle metropoli o addirittura di intere regioni, che possono anche trovarsi sul mare, o lontane dai monti? Olympic Winters cerca domande e risposte, in un percorso unico e originale. Olympic Winters è un’iniziativa voluta e sostenuta dal Comune di Cortina d’Ampezzo. Il concetto, la grafica e la progettazione sono opera del KreaLab di Cortina, a cura di Roberto Casanova e Dino Gillarduzzi ai quali si affiancano Francesco Chiamulera per i testi e Alberto Manaigo per le ricerche. L’esposizione rimarrà aperta fino alla fine di settembre, verrà riaperta al pubblico per la stagione invernale 2016/2017 e troverà posto negli spazi dell’Alexander Girardi Hall, a ingresso gratuito.

© il Notiziario di Cortina

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