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A Viareggio mostra: “Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al mondo nelle collezioni Borgiotti e Piceni”

27 Luglio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
  www.ilnotiziariodicortina.com (c.s.) Il 2 luglio è stata aperta a Viareggio, alla Fondazione Centro Matteucci per l’Arte Moderna, l’emozionante mostra, dal titolo: “Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al Mondo nelle Collezioni Borgiotti e Piceni”, che regala capolavori di De Nittis, Zandomeneghi e Boldini affiancati a opere di Signorini, Lega e di altri protagonisti del momento macchiaiolo. È il racconto per immagini di una “singolar tenzone”, mai ufficialmente dichiarata eppure vissuta con passione, tra due fini intellettuali e grandi esperti d’arte nella Milano di via Manzoni, all’indomani del secondo conflitto mondiale. I due, Enrico Piceni (1901 – 1986) e Mario Borgiotti (1906 – 1977), avevano abitazioni e collezioni a pochi passi di distanza. Entrambi frequentavano il bel mondo della cultura del tempo. Il primo, Piceni era traduttore di Dickens e della Brönte e appassionato estimatore degli “Italiani di Parigi” (Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini). Il secondo, livornese di nascita e di spirito, era un violinista, amico di Papini, Cecchi e Soffici, innamorato dei macchiaioli. Giuliano Matteucci, grazie al suo personale prestigio internazionale, alla Fondazione Enrico Piceni e al Comune di Viareggio, è riuscito a esporre le collezioni dei due protagonisti, la prima confluita nel patrimonio della Fondazione Piceni, la seconda tutt’ora nella disponibilità della famiglia Borgiotti. Molte delle opere, che sono in mostra al Centro Matteucci, sono rimaste “private” da decenni, invisibili e non concesse a nessuna mostra e museo. Matteucci ha affiancato ai capolavori delle due collezioni milanesi un ristretto, essenziale, nucleo di altre opere di confronto, scelte tra i vertici sia dell’Ecole Italienne che dei macchiaioli. Proprio in relazione alla eccezionalità di questa mostra, degna di un grande museo internazionale, l’esposizione durerà sino al 26 febbraio del 2017. Il titolo di questa affascinante esposizione - “Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al Mondo nelle Collezioni Borgiotti e Piceni” - è una citazione e un omaggio a Diego Martelli che sognava già nell’Ottocento una raccolta di arte italiana di respiro internazionale. Quel sogno, fatto proprio da Giuliano Matteucci, si è tradotto così in realtà. Info: 0584 430614.

© il Notiziario di Cortina

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