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Un incendio sulla nave che porta le opere di artisti cinesi per un evento collaterale alla Biennale, obbliga gli organizzatori...

04 Maggio 2017
Feliciana Mariotti
Archivio 2017
Testo di Feliciana Mariotti All'interno di ogni uomo c'è una forza indescrivibile che fa superare le avversità della vita... È accaduto alcuni giorni fa: un incendio ha colpito una delle più grandi navi porta container del mondo, la Msc "Daniela", mentre si trovava al largo di Colombo, capitale dello Sri Lanka. Il cargo trasportava 52 opere dei 17 artisti cinesi contemporanei, nucleo della mostra: "Memoria e Contemporaneità – Memory and Contemporaneity", l'evento collaterale della 57° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, promossa da The Palace Museum di Pechino, organizzata da Pegasus Media in collaborazione con First Italy Limited,  e curata da Davide Rampello, Gianfranco Maraniello, Wang Yamin, Sun Jianjiun. Questo ostacolo però non blocca gli organizzatori e gli artisti che decidono di confermare l'inaugurazione giovedì 11 maggio, alle ore 11.00, e di offrire al pubblico la mostra con un nuovo percorso espositivo. L'evento si chiamerà  ugualmente "Memoria e Contemporaneità", mantenendo così come erano i primi due tempi del percorso espositivo, e trasformando il terzo, che doveva essere dedicato all'esposizione delle opere, in una provocatoria meditazione sulla loro assenza”. Ecco come sono concepiti i due tempi: a) il primo, come “prologo”, consiste in un' immersione, attraverso immagini e installazioni, nei tesori che la Città Proibita irradia da seicento anni a questa parte: dall'inizio del XV secolo, quando l'immensa dimora imperiale veniva eretta a Pechino dalla dinastia Ming, a un'attualità in cui si ritrova tramandata, contaminata e ricreata in molteplici idiomi linguistici, storici, visivi, filosofici. b) il secondo tempo, che assume le modalità del “dialogo”, descrive questo lascito della cultura cinese come risorsa, ereditata da cinque maestri del design italiano, messi nelle condizioni di esperire creatività e ingegno a contatto non solo con temi e linguaggi di quell'arte, ma anche con la materia in cui storicamente si manifesta: legno, seta, ferro, ceramica. Da queste interazioni nascono la sedia di Antonio Citterio, la lampada di Michele De Lucchi, la poltrona di Stefano Giovannoni, la madia di Piero Lissoni, il tavolo di Italo Rota, opere accompagnate dai video che raccontano il backstage delle loro creazioni. Infine c'è il terzo tempo, annunciato dai diciassette corti girati negli atelier dei 17 artisti cinesi contemporanei - Xu Bing, Gu Wenda, Qiu Zhijie, Feng Lianghong, Song Dong, Sui Jianguo, Li Songsong, Song Ling, Leng Bingchuan, Zhu Bingren, Geng Xue, Peng Wei, Jiang Jian, Li Hongbo, Zhang Qikai, Li Mingwei, Shang Yang -  impegnati a realizzare le proprie creazioni che riflettono sul passato della Cina che diventa memoria artistica, culturale e spirituale. I lavori interpretano la memoria della Cina e la sua storia millenaria. Sono immagini da cui prende corpo un diffuso senso di imminenza, su cui si posa invece il coup de théâtre inesorabile di quella notizia giunta dallo Sri Lanka: “Cargo in fiamme, opere della Biennale bloccate”. “Il percorso prosegue – sottolinea Davide Rampello - seguendo il tragitto di una simbolica e sempre più netta presa di coscienza dell’accaduto. Ora rievocandone le tracce sensibili attraverso un racconto, ora cercando orientamento tra le profonde risonanze delle parole di un “prontuario etimologico dell’accadimento”, ora scontrandosi con la visione gigantografica del cargo in fiamme. Ecco la rappresentazione di ciò che non è mai stato. L’opera incompiuta che si compie nello sguardo di chi la contempla. L’astratta simulazione di una realtà non ancora accaduta. Contemporaneità che si fa, dunque, Memoria”.  “Memory and Contemporaneity non è solo l’occasione di osservare i lavori di alcuni dei più interessanti artisti cinesi della scena recente - afferma Gianfranco Maraniello - ,ma è il tentativo di considerare più profonde radici in una tradizione culturale che, a partire dall’immaginario della Città Proibita, si apre a valori non omologati per l’arte contemporanea”. Questo sarà da subito garantito attraverso l’esposizione di un piccolo nucleo di lavori, che non erano sulla nave cargo, e, successivamente, con l’allestimento di tutte le altre opere previste, una volte giunte a Venezia.
Venezia - Arsenale Nord - Tese 98-99 
Dal 13 maggio al 26 novembre 2017
 
   

© il Notiziario di Cortina

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