CORTINA NEL MONDO: INTERVISTA A ELISA POMPANIN
07 Agosto 2017
Feliciana Mariotti
Archivio 2017
Elisa Pompanin (Foto Feliciana Mariotti - www.ilnotiziariodicortina.com)
Elisa Pompanin "Màrco", classe 1976, ha 41 anni, si è laureata in Economia a Trieste nel 2000, vive a Malmö, in Svezia, è sposata con uno svedese che ha conosciuto nel 1998 durante un'esperienza Erasmus all'Università di Vienna. Ha tre bambine: Vera (9 anni), Anna (10 anni) e Sofia (12 anni). Ci ha concesso l'intervista appena rientrata dalla visita allo zoo di Copenhagen.- Come si vive in una città del Nord Europa?Nell'ordine e nella semplicità. Malmö è una cittadina di 300.000 abitanti, un po' il prolungamento della capitale danese. Molti danesi vivono qui, ma anche molti stranieri provenienti da diverse culture sia europee che asiatiche-islamiche. Malmö è a misura d'uomo, si può raggiungere in ogni punto in bicicletta. I trasporti pubblici sono ben organizzati, manca lo stress tipico delle città italiane, anche se gli uomini subiscono il cambiamento umorale, dovuto all'alternanza dell'inverno (buio anche se a Malmö non è così pesante) e dell'estate (chiaro con il sole), visto che qui mancano le stagioni intermedie (primavera e autunno). Siamo tutti un po' più stanchi d'inverno e più felici da aprile in poi e, questo, lo si riscontra anche nel modo di vestire.- La vita è cara? No. La vita è possibile se almeno uno della famiglia ha il lavoro. Si può avere in affitto o comprare un appartamento utile per una famiglia. Esiste il welfare (leggi assistenza comunale e statale), adottato negli anni '80-'90, che viene in aiuto a chi è in difficoltà economica.- C'è crisi? Nel 2014 e nel 2015 si è sentita una forte crisi, ma già dall'anno scorso le cose sono migliorate. La disoccupazione si aggira intorno al 7%. Il grosso problema della crisi è dovuto alla forte immigrazione che si è avuta dall'autunno 2015. Non c'è lavoro per tutti gli immigrati che arrivano a Malmö, nel sud della Svezia. Questa è stata la grande difficoltà.- Corrisponde a verità che la Svezia è una terrà con tasse elevate?Le tasse sono elevate, ma nelle imposte sono inclusi i costi scolastici (l'iscrizione alla scuola e i libri fino a 18 anni sono gratis) e sanitari (esiste il ticket). Non si paga neppure l'Università, lo Stato dà un piccolo stipendio corrispondente a circa 400,00 euro mensili. C'è anche la possibilità di ottenere un mutuo scolastico che si restituisce allo Stato nel periodo lavorativo sino a quando si va in pensione, detraendolo dallo stipendio. Esistono poi borse di studio per gli studenti più bravi e meritevoli.- Ci sono usanze che distinguono la popolazione svedese dalle altre?A ottobre-novembre c'è l'usanza di accendere, in casa a cena, le lampadine a forma di fiamma di candela. Queste piccole luci sottolineano il bisogno di calore. Gli svedesi non toccano bevande alcoliche dal lunedì al venerdì, poi bevono nei weekend e anche esagerano il venerdì sera e il sabato. Infine il sabato si usa mangiare dolcetti, che mi ricordano tanto una puntata di Pippi calze lunghe quando, con gli amici Tommy e Annika, entra nel negozio di dolcetti e ordina diciotto chili di caramelle, esibendo una moneta d'oro. Solo il sabato per i bambini è la giornata dei goodies (caramelle, dolcetti) e si esagera. Mio marito compra un chilo di caramelle e poi si siede insieme ai miei figli, davanti alla tele, e le mangiano tutte. Uno shock di zuccheri.- Ti dedichi interamente alla famiglia?No. Da un anno lavoro come investigatrice finanziaria alla Polizia statale svedese. I due anni precedenti ho lavorato in un ruolo simile presso l'Agenzia delle dogane svedesi. Penso che possa essere paragonato al ruolo che ha in Italia la Guardia di Finanza. Da una parte ho la responsabilità diretta di indagini che riguardano il crimine di riciclaggio di denaro, dall'altra parte partecipo a indagini riguardanti crimini di diverso tipo (spaccio-contrabbando narcotici, omicidi, frodi, ecc.) per motivi "economici" o per "trovare" (al fine di confiscare) eventuali beni acquisiti tramite guadagni illegali.- Come mai hai scelto questo lavoro?Ho lavorato per le dogane per tanti anni. Stufa del reparto dell'import-export, controllo merci, che avevo prima, mi sono "buttata" su un reparto diverso che svolge un compito simile al lavoro della polizia. Ora mi prendo cura dei crimini doganali.- Hai paura?No assolutamente, intanto non sono una poliziotta e non incontro sconosciuti tutti i giorni, non lavoro all'esterno; e quando interrogo un criminale non sono mai da sola, siamo sempre in due, c'è sempre anche l'interprete e l'avvocato. Quando scrivo il rapporto e il mio nome viene reso pubblico, non è mai capitato che sia successo qualcosa né a me, né ad altri miei colleghi, non solo ora ma neppure in passato. - In base al tuo lavoro Malmö è una città tranquilla?Purtroppo no. Vivo in un quartiere molto tranquillo, ma ci sono tre zone su quindici meno sicure. Malmö è una città multiculturale, ma è divisa: alcune aeree sono abitate da svedesi, danesi, in una parola nordici, la parte centrale è mista ed è un bene, altre zone hanno culture che sovrastano. Ci sono scontri tra gang. Negli ultimi due anni la situazione è peggiorata, ma i diversi omicidi che ci sono stati sono avvenuti tra gruppi criminali.
Elisa Pompanin con la sua famiglia (www.ilnotiziariodicortina.com)
- Frequenti italiani?Negli ultimi anni no. Ho vissuto i primi quattro anni a Stoccolma. Li ho cercati quando mi sono trasferita a Malmö ed ero incinta della mia prima bambina. Avevo conosciuto una ragazza italiana poi lei si è trasferita e non sono andata più in cerca.- Ti sei ben inserita in Svezia?Mi trovo bene nella cultura del nord, anche nel mangiare. La cucina è simile a quella di noi montanari. Anzi se debbo dire una cosa, nella scuola delle bambine c'è un papà di Roma o delle vicinanze, mi accorgo di avere molte più cose in comune con la mamma svedese che non con il papà italiano… Mi sono ambientata. - Quando non lavori cosa fai?Il mio mondo gira attorno alle mie bambine, le porto in piscina e mi fermo a vederle mentre fanno i tuffi, poi faccio la spesa, preparo da mangiare, svolgo i lavori casalinghi. Al lavoro abbiamo la palestra e mi alleno con i miei colleghi. Vado molto in bici, ma mi occupo principalmente delle mie figlie anche se la più grande è indipendente, le altre due sono ancora piccole e preferisco accompagnarle se bisogna andare distanti. La scuola è vicina, quindi vanno da sole. Fra due, tre anni avrò più tempo libero.- Cosa ti manca dall'Italia?Il cibo. Mi piace andare nei ristoranti, anche poco costosi, e mangiare cose deliziose. Qui per trovare un buon ristorante devi fare una ricerca ed essere sicuro che ne valga la pena. In Italia puoi trovare un piatto di pasta, un buon vino e sei felice. Poi, una risposta ovvia, mi manca la mia famiglia, i miei genitori.- Le tue bambine conoscono Cortina d'Ampezzo?Sì, molto bene. Quando ero in maternità con le bambine venivo spesso, ogni due, tre mesi. Poi ora vengo d'inverno, mi fermo due settimane perché a mio marito piace molto sciare, e una volta d'estate.- Hai ancora qualche sogno nel cassetto?Se tu mi avessi fatto questa domanda due anni fa, ti avrei risposto il lavoro. Ti avrei detto non so ancora cosa farò da grande. Ora sono soddisfatta di me stessa e sono felice di andare al lavoro. Mi auguro di fare questo lavoro anche nei prossimi vent'anni.- Pensi di tornare a Cortina?In vacanza certamente; in inverno sicuramente, d'estate un po' meno. Ci sono i miei e anche fra vent'anni spero di tornarci perché Cortina è parte di me. Non tornerei per viverci anche perché non so cosa potrei fare, non vedrei un futuro né per mio marito né per le mie bambine.- C'è una domanda che ti aspettavi che ti facessi e che non ti ho fatto?Forse una domanda specifica del mondo della politica, che io seguo ma non approfonditamente. Di solito fanno domande sulla gestione della famiglia, visto che io ho tre bambini e per gli italiani sembrano tanti… fortunatamente c'è anche mio marito, siamo due genitori attivi e presenti e questo vuol dire molto. Se vogliono qualcosa c'è anche papà. Mio marito viaggia molto ma va a prendere le figlie a scuola, cucina lui, ad esempio questa sera fa la carne alla griglia e io faccio un'insalatina, altrimenti prepara la tavola. La vita va condivisa e goduta insieme.Feliciana Mariotti
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