DA OGGI GLI STATI GENERALI DELLA MONTAGNA SI RIUNISCONO CON IL MINISTRO BOCCIA – CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI PRESENTE
24 Luglio 2020
Feliciana Mariotti
Archivio 2020
Dall’Europa è arrivato un segnale positivo, adesso dovrà essere fatto uno sforzo straordinario di programmazione, nel quale la montagna deve trovare riconoscimento. Occorre, oggi più che mai, rilanciare le politiche europee della montagna e la strategia alpina, mai realizzate appieno: tutte le Istituzioni e le parti sociali dovranno essere coinvolte. La montagna sta soffrendo pesantemente gli effetti economici della pandemia che vanno a sommarsi a note problematiche strutturali - afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti.
Queste affermazioni arrivano all’indomani dell’accordo raggiunto sul Recovery Plan e a poche ore dalla nuova sessione di lavori degli Stati Generali della montagna che da oggi, venerdì 23 luglio, torneranno a riunirsi – sia in presenza che on line – da Roccaraso in Abruzzo con la partecipazione, tra gli altri, del Ministro Francesco Boccia e di Enrico Borghi, consigliere nazionale per la montagna.
Due giorni in cui si la montagna italiana del dopo-Covid si guarderà allo specchio individuando priorità – vecchie e nuove - e azioni. Inevitabile sarà ripartire proprio dal Recovery Plan e dalle risorse che saranno messe a disposizione dell’Italia e dei Paesi più colpiti dalla pandemia. Al Governo italiano va riconosciuto il merito di aver condotto una trattativa difficile e di aver costruito alleanze strategiche, un impegno che adesso non va disperso costruendo proposte serie che siano di stimolo all’economia dei singoli territori.
La presidente di Confindustria Belluno Dolomiti ricorda come le aree montane coprano circa il 30 per cento del vecchio Continente e come di “montagna” si parli anche all’articolo 174 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea dove si prevedono strumenti specifici per colmare i divari naturali, demografici ed economici delle aree periferiche e, per l’appunto, montane.
La base giuridica c’è ma va riempita di risorse vere. Lo stesso Eusalp, la Strategia Alpina, deve avere risorse proprie e ulteriori da destinare a progetti di innovazione ma anche per le infrastrutture, materiali e immateriali, dichiara Berton. Il Governo italiano, nell’attuare il Recovery Plan dovrà ricordarsi della montagna e nel farlo potrà avvalersi delle proposte già formulate dagli Stati Generali della Montagna come il credito d’imposta per le spese di innovazione o gli incentivi alle start up giovanili che si insediano nelle terre alte.
Per Berton sul tavolo dovrà essere posto necessariamente anche il tema del Mes: Chiediamo all’Esecutivo di sciogliere le riserve e utilizzare le risorse destinate all’Italia, come previsto, per le spese sanitarie. Anche qui - in sede di ripartizione - dovrà essere tenuta in debito conto la montagna con le sue innegabili specificità, riguardanti soprattutto la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare agli anziani. Potrebbe essere l’occasione giusta per introdurre incentivi anche economici per i medici che scelgono le sedi di montagna, sempre più sguarnite e poco attrattive. Solo sviluppando questi servizi, la gente resta sul territorio, prosegue Berton.
Il vertice europeo - conclude la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti - è stato un primo passo. Diventerà un successo solo se sapremo utilizzare bene le risorse e calarle sui territori, colmando quei divari che sono sempre più evidenti e che il Covid-19 ha persino accentuato. Penso che gli stessi Stati Generali debbano ripartire da qui con operatività e lungimiranza”.
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