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DOMENICA 7 GIUGNO A MONTE PIANA COMMEMORAZIONE IN RICORDO DEL TENENTE ANTONIO DE TONI

05 Giugno 2015
Feliciana Mariotti
Archivio 2015
  TESTO FELICIANA MARIOTTI Domenica  7 giugno, alle ore 10.30 a Monte Piana si potrà assistere alla cerimonia religiosa e posa della targa commemorativa in ricordo del Ten. Antonio De Toni (Venezia 6 giugno 1889 - Monte Piana 7 giugno 1915). Targa commemorativa (www.ilnotiziariodicortina.com) De Toni si laureò in scienze naturali all'Università di Padova, divenne assistente e, in seguito, professore effettivo di mineralogia, geografia applicata e idrografia. Affiancò i professori Luigi De Marchi e Giorgio Dal Piaz e pubblicò numerosi studi di mineralogia e geologia. Nel 1913 prese parte a una missione scientifica in Albania con Dal Piaz, alla fine del 1914 s'impegnò in una ricerca geologica, affidata dal Regio Magistrato alle acque, sull'alta valle del Tagliamento. Alla visita di leva venne dichiarato rivedibile, ma avvicinandosi  la dichiarazione di guerra fu ammesso al corso ufficiali. Dopo aver prestato per un mese il servizio di prova ad Auronzo, venne assegnato al Battaglione alpini "Val Piave", dove gli venne affidato un plotone della 268ma Compagnia. All'inizio delle ostilità fu a Misurina agli ordini della 10ma Divisione per svolgere servizio di avamposti in Val Bona e in Val Popena. In una lettera  mandata a casa per tranquillizzare la madre, Antonio De Toni scherzando scrive: "... quei testoni di austriaci si divertono - guardate un po' - a sprecare fragorosi proiettili da 305 per sgelare il laghetto di Misurina. Non è proprio il caso che la mamma stia in pena". Dopo il primo schieramento agli ordini del tenente colonnello Antonio Gioppi, le compagnie del "Val Piave" si spostarono inizialmente  in Val dell'Acqua e a Monte Cengia e quindi a Forcella Longeres. Il 4 giugno il Battaglione  fu impiegato a Forcella Lavaredo e a Monte Piana. Purtroppo il 7 giugno il nemico con un'azione improvvisa, riuscì a sferzare alcuni colpi contro la 268ma compagnia sul Monte Piana. Gli alpini contrattaccarono e impedirono all'avversario di dilagare, ma non riuscirono a scacciarlo dalle sue posizioni. In quell'azione persero la vita: i Tenenti fratelli De Pluri e quattro alpini. De Toni venne ferito e i suoi uomini lo videro impallidire e comprimersi il ventre con le mani. Venne colpito all'addome, una ferita che non diede alcuna speranza! Nell'ultima lettera  alla madre scrisse mentendo: "... sono stato ferito non gravemente a una coscia... sono stato curato nell' infermeria avanzata di Auronzo, dove si ha per me tutte le cure. Spero di guarire presto". Verso sera la febbre si alzò sino a far delirare il povero Antonio. La notte, dopo 36 ore di sofferenze, il suo volto venne coperto da un lenzuolo e il giorno seguente venne portato in cimitero. Fu uno dei primi funerali di guerra che attraversò le vie di Auronzo. Ad Antonio De Toni  venne attribuita una semplice medaglia di bronzo. I giornali di Venezia annunciarono la sua morte sfumando il fatto in poche righe marginali. Alla commemorazione di domenica saranno presenti la nipote Dott.ssa Teresa De Toni, pediatra del Gaslini, una rappresentanza del 7° Rgt. Alpini con il Comandante Col. Diego Zamboni, il Sottoufficiale di Corpo Lgt. Cosimo Rocco, l'avvocato Emanuele D'Andrea,  vicepresidente della "Magnifica" e pronipote dell'Alpino Emanuele D'Andrea, che portò in salvo l'Ufficiale, l'assessore al Bilancio di Auronzo Dario Vecellio, il vice sindaco di Vigo Gianluigi D'Andrea, fratello dell'avvocato Emanuele,  l'alpinista e scrittrice Antonella Fornari, il ragionier Pierluigi Bergamo, presidente della Sezione A.N.A. "Cadore". La Santa Messa sarà officiata dal Generale Sandro Capraro, già Cappellano mil. del 7°. Su indicazione del Comandante del 7° Rgt. Alpini Zamboni la targa verrà collocata, nei prossimi giorni, tra la piramide di Carducci e la croce di vetta, proprio nel punto esatto dove il Reggimento fu attaccato e De Toni venne ferito. L'evento rientra nel programma: "1915-2015 Grande Guerra. Auronzo - Misurina", coordinato da Stefano Muzzi.

© il Notiziario di Cortina

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