ALLA FARSETTIARTE LE AVANGUARDIE STORICHE E I FERMENTI CREATIVI
05 Marzo 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
La mostra, allestita alla Farsettiarte, in Largo delle Poste (piano rialzato), sino al 10 marzo, offre un panorama vasto e ricco di suggestioni dell’arte del XX secolo, proponendo all’attenzione dei collezionisti un evento culturale di grande respiro poiché si mettono a confronto le avanguardie storiche e i fermenti creativi che hanno segnato la storia dell’arte moderna e contemporanea.
Filippo de Pisis: "Dalie e gladioli", 1933, olio su tela 92x73 (www.ilnotiziariodicortina.com)
All’entrata della galleria si può ammirare una selezione di opere degli artisti del Novecento italiano quali “Il Camion”, 1920, di Sironi, “Paesaggio”, 1940, di Morandi, “Casone sul greto”, 1932, di Rosai; visibili anche i dipinti del gruppo degli Italiens de Paris e di quelli che hanno avuto a che fare con Parigi, come “Corazze con Cavaliere (Natura morta ariostesca), 1940, di de Chirico, “Dalie e gladioli”, 1933, di De Pisis, “Paesaggio” (Paysage), 1917, di Paresce, “Nature morte Polychrome” , 1949, di Léger , “Paysage de Cormeilles en Parisis”, 1933 di Picasso e “L’acrobate au Cirque”, 1953, di Chagall.
Fortunato Depero: "Pappagallo", 1920, olio su tela 58,1 x 38,3 (www.ilnotiziariodicortina.com)
Immediato è il passaggio a un linguaggio che si rinnova con i lavori di due artisti futuristi: “Pappagallo”, 1920, di Depero, “Compenetrazione iridescente n. 3” , 1912, e“Colpo di fucile, canto patriottico in Piazza di Siena”, 1915, di Balla.La metafisica è presente con “Le muse inquietanti”, fine anni Cinquanta, di de Chirico, opera che ha perfettamente espressi sospensione, mistero, malinconia, silenzio, attesa e inquietudine, tutti gli elementi che concorrono a formare i sottili enigmi di quel tipo di pittura.Tra i movimenti artistici nati nella seconda metà del XX secolo, la Pop Art è forse quella che è riuscita a raggiungere l’immaginario collettivo, grazie anche a uno dei suoi più indiscussi protagonisti: Warhol, in galleria con diversi ritratti: “Mao”, 1972, “Harold (Toni) Schumacher” , 1983, “Red Lenin”, 1987, la coppia di “Regina Schrecker”, 1983, e opere di richiamo: “Hammer and Sickle” , 1977, “Comouflage”, 1987, “Fish”, 1983, “Hamburger (Green)”, 1986.
Andy Warhol: "Regina Schrecher, 1983, poliemeri sintetici e inchiostro silkscreen su tela (www.ilnotiziariodicortina.com)
In Italia una delle figure, messa in relazione alle esperienze della Pop Art americana, è Mario Schifano che si trova con i suoi famosi schermi televisivi, “Video 13” e “Video 18”, entrambi del 1971, e con alcuni lavori degli anni Ottanta dove la pittura, impregnata di gestualità, si espande, cresce su se stessa, vive di un’energia interna, conquista lo spazio con le sue lussureggianti preziosità cromatiche. Al gruppo dei writers si rifà Toxic, uno degli esponenti più significativi del movimento, le sue tele sono trattate come se fossero interventi sulle superfici anonime dei muri degli edifici newyorkesi o dei vagoni, e si popolano di esplosioni vivaci di colore; si vedano i lavori come “Fuck fuco”, 1998, “Kill”, 1998, “Still”, 2008, “Sea Sea”, 2013.Meritano particolare attenzione anche due artisti della Transavanguardia: l’astratto lirico del gruppo, come è stato definito da Bonito Oliva, Nicola De Maria, presente con “Poesia + artistica purezza proibita”, 1999, e colui che riprende l’arte primitiva ispirandosi alla storia della sua terra, Benevento, ovvero Mimmo Paladino in galleria con “Mare del Nord”, 1985.Spazio viene dato all’arte informale con le opere di Capogrossi “Superficie 625”, 1968, Turcato “Superficie verde”, Crippa “Spirale”, 1953. All’appello c’è anche colui che ha compiuto una ricerca sulla superficie e lo spazio, il maestro Bonalumi con le opere “Rosso”, 1976, e “Bianco”, 1999; entrambe su tela estromessa e tempera.Un posto a sé spetta a Rotella, presente con un décollage su tela del 1960. L’artista è tra le figure più influenti dell’arte del Novecento, divenuto celebre per aver inventato il décollage, quella forma artistica che crea a partire dai primi anni Cinquanta, staccando i manifesti pubblicitari dai muri per riassemblarli sulla tela, assegnando loro nuovi significati. In galleria molte altre opere di vari artisti. Una mostra che fornisce un panorama completo dell’arte del XX secolo che non si vede mai nelle gallerie, ma è facile trovare nei musei.Feliciana Mariotti
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