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DOMENICA SCORSA: GRANDE FESTA DEI LADINI AL PASSO SELLA

19 Luglio 2016
Feliciana Mariotti
Archivio 2016
Foto Lausc.it
Domenica 17 luglio, ha avuto notevole successo la rievocazione storica, al Passo Sella, dei Ladini delle cinque Valli: Gardena, Fassa, Fodom, Col e Anpezo. Insieme hanno voluto ricordare il 14 luglio 1946 quando proprio sul Sella si svolse la manifestazione, allargata a tutte le cinque valli, organizzata dal movimento Zent Ladina Dolomites, guidata dal medico ampezzano Sisto Ghedina Fraio.
Già allora il movimento voleva l’unità del popolo ladino in un’unica provincia, però non ottenne alcun risultato. Zent Ladina Dolomites non ebbe seguito, la sua richiesta non passò inosservata ed è giunta sino ad oggi, attraverso l’Union Generela di Ladins dla Dolomites.
“Nella rievocazione del 1996 per ricordare quell’evento - racconta Elsa Zardini presidente dell’Union de i Ladis d’Ampezzo - venne realizzato dall’artista Dino Gaspari un monumento a cinque punte, simbolo dell’unità dei ladini. Nel tempo questa scultura è stata spostata dalla sede originaria, fuori dalla strada, vicino al Rifugio Salei. Abbiamo lottato perché venisse valorizzato ed è stato rifatto più grande, in legno di larice e posto su una pietra di dolomia sul passo Sella, vicino alla Cappella. Per noi ha un grande significato e intende sottolineare le radici comuni nella realtà dolomitica. Quella di ieri è stata una bellissima festa, che ha visto più di 700 partecipanti alla sfilata, 40 gruppi in costume, sei bande, compreso il Corpo Musicale di Cortina, varie compagnie, c’erano pure le Maschere della Val di Fassa e diversi gruppi sportivi.
Foto Lausc.it
La messa è stata officiata dal decano della Val Gardena che durante la sua omelia ha paragonato le Dolomiti alla terra di Canaan, citata nella Bibbia, in cui scorreva il latte e il miele. È stato benedetto il monumento e le varie autorità, soprattutto del Trentino Alto Adige (per la Provincia di Belluno c’era il consigliere Leandro Grones, sindaco di Pieve di Livinallongo) hanno tenuto un discorso. In quell’occasione è stato presentato un documento in 5 punti, una proposta di modifica da inserire nel terzo Statuto d’Autonomia del Trentino Alto Adige, che, a ottobre, sarà portato in Parlamento per l’approvazione.
In sintesi nella proposta i Ladini chiedono che a sostegno dell’Unione, siano rappresentate le due Province all’interno della Regione Trentino-Alto Adige, che vi sia la via per l’unione all’interno della Regione, la stessa tutela per tutti i ladini (lingua, asili e scuole), una lingua comune e il rafforzamento di una rappresentanza politica all’interno della Regione e a Roma. Lo statuto è stato redatto dall’avvocato A. Rossi in collaborazione con La Generela e l’assessore alle minoranze del Trentino Alto Adige Giuseppe Detomas.
Per le persone che sono giunte a vedere la manifestazione è stato un tripudio di colori. 
Foto Lausc.it
La messa è stata officiata dal decano della Val Gardena che durante la sua omelia ha paragonato le Dolomiti alla terra di Canaan, citata nella Bibbia, in cui scorreva il latte e il miele. È stato benedetto il monumento e le varie autorità, soprattutto del Trentino Alto Adige (per la Provincia di Belluno c’era il consigliere Leandro Grones, sindaco di Pieve di Livinallongo) hanno tenuto un discorso. In quell’occasione è stato presentato un documento in 5 punti, una proposta di modifica da inserire nel terzo Statuto d’Autonomia del Trentino Alto Adige, che, a ottobre, sarà portato in Parlamento per l’approvazione. In sintesi nella proposta i Ladini chiedono che a sostegno dell’Unione, siano rappresentate le due Province all’interno della Regione Trentino-Alto Adige, che vi sia la via per l’unione all’interno della Regione, la stessa tutela per tutti i ladini (lingua, asili e scuole), una lingua comune e il rafforzamento di una rappresentanza politica all’interno della Regione e a Roma. Lo statuto è stato redatto dall’avvocato A. Rossi in collaborazione con La Generela e l’assessore alle minoranze del Trentino Alto Adige Giuseppe Detomas.
La sera precedente la festa, i soci delle varie sezioni del CAI delle cinque valli lungo i 22 km del Sella hanno acceso numerose fiaccole. É stata una visione indescrivibile di grande impatto e significativa.
Non è un caso che il Sella sia stato scelto come simbolo dell’unione dei ladini.
Infine - conclude Elsa Zardini - dà grande soddisfazione organizzare un evento del genere perché coinvolge le cinque valli e tutti coloro che sostengono la nostra causa, che è molto seguita”.
 Feliciana Mariotti
 

© il Notiziario di Cortina

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