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LA COLLEZIONE DI ROLLY E GRAZIELLA MARCHI PROTAGONISTA DI UN’ASTA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

16 Luglio 2020
Feliciana Mariotti
Archivio 2020
Il 21 luglio, a Milano, a Palazzo Crivelli, si terrà un'asta, il cui nucleo principale è costituito dalla collezione del celebre cronista sportivo, imprenditore e uomo di montagna Rolly Marchi e della moglie Graziella, pittrice onirica e delicata.
Grandi amanti dell'arte e assidui frequentatori di gallerie quali Il Milione, L'Ariete, Marconi e Il Naviglio, scelsero le opere guidati da uno straordinario gusto estetico. Grazie al rapporto privilegiato con artisti quali Dino Buzzati, Renato Guttuso, Lucio Del Pezzo, Valerio Adami, Giosetta Fioroni, Jean-Michel Folon, Carlo Guarienti, Ennio Morlotti, Mario Rossello, Roger Selden, che erano stretti amici di famiglia, acquistarono e scambiarono con essi molti lavori.
“Mi ha sempre impressionato in mio padre Rolly la capacità di privilegiare i rapporti umani, di amicizia senza mai troppo pesare i pro e i contro di una scelta - afferma il figlio giornalista Paolo Marchi -. Se un artista sciava bene o amava far baldoria era in pole position, uno arido di sentimenti difficilmente finiva sulle pareti di casa. La sua collezione è la testimonianza di mille e mille momenti allegri”.
Amanti entrambi dell’arte, ottimo fiuto, Rolly si definiva un decatleta della vita, bravo in tantissime professioni, sciatore (19° nella discesa di Kitzbuhel), alpinista, scrittore, giornalista, fotografo, cantante, assicuratore, creatore di eventi… ma non al punto da decidere di applicarsi a una sola. Graziella invece coltivava il suo talento artistico, la prima personale nel 1969 a Gand in Belgio, presentata da Dino Buzzati. Leccalecca, montagne, barche a vela e navi a motore, animali i soggetti preferiti. Se volessimo condensare le loro vite in un unico momento, questo sarebbe senza dubbio l’avere dato vita al Trofeo Topolino di sci nel 1957, lo sci come trampolino per vivere il mondo dopo avere conosciuto Walt Disney in America. Lo hanno vinto i più grandi sciatori al mondo quando ancora erano ragazzi. Amavano infatti dare opportunità ai giovani talenti di esprimersi, troppo facile applaudire chi è stato già riconosciuto da tutti come bravo in questo o quel campo. Al suo funerale, Rolly ha voluto fosse eseguita Yesterday dei Beatles perché solo la morte gli aveva impedito di creare nuovi momenti futuri.

© il Notiziario di Cortina

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