Bortoluzzi: "Servono norme ad hoc per gli allevatori dell'Alpago"
«La montagna bellunese ha bisogno di un’autonomia forte, legislativa oltre che economica. Altrimenti rischiamo di veder scomparire le “terre alte” - afferma il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi (nella foto) -. Le conseguenze si stanno già misurando nelle comunità locali, e a breve si manifesteranno anche in pianura. Parlo per il mio settore di competenza in Provincia, le frane e il dissesto idrogeologico. Sono stato sollecitato più volte dagli allevatori dell’Alpago e non solo, alle prese con il lupo e con le conseguenze delle predazioni.
Potrebbe sembrare che il lupo non c’entri nulla con la difesa del suolo, in realtà rappresenta l’emblema di cosa sta rischiando oggi la nostra montagna, se non potrà avere accesso a quella autonomia richiesta dal Veneto e dagli stessi abitanti del Bellunese.
Stiamo rischiando l’abbandono completo delle attività montane, dell’allevamento, del pascolo, della zootecnia. Attività che sono fondamentali per l’economia montana e per la permanenza di persone nei paesi in quota. Non solo: sono fondamentali anche per la manutenzione del territorio, senza la quale in pochi anni assisteremmo all’avanzata del bosco e all’aumento del rischio di dissesti. Per questo è necessario intervenire e come Provincia abbiamo già siglato un’intesa con Sondrio e Verbania che condividono i nostri stessi problemi. Non stiamo parlando solo di gestire il lupo. Piuttosto di dare la possibilità agli allevatori di avere gli strumenti necessari a portare avanti le loro attività» sottolinea il consigliere Bortoluzzi.
«Oggi il frazionamento terriero non consente la realizzazione di grandi pascoli. E solo gli imprenditori agricoli possono realizzare stalle o strutture in cui tenere gli animali durante la notte; per gli hobbisti, che rappresentano una fetta importante dell’allevamento in provincia di Belluno, non è possibile. Se invece avessimo l’autonomia legislativa, sarebbe diverso. Basta guardare l’Alto Adige cosa è riuscito a fare in pochi anni a livello di agricoltura e allevamento in montagna. Porteremo questo tema all’attenzione anche del Parlamento europeo; mi sono già confrontato con alcuni eurodeputati, per sollevare la questione a livello di politiche agricole comunitarie. Come Provincia siamo vicini a tutti gli allevatori che hanno perso capi negli ultimi anni».
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