Coordinamento Province montane: incontro tra i presidenti
Il 24 aprile, nell’ambito di “Caccia, pesca, natura” a Longarone Fiere, si è tenuto un incontro tra presidenti. Sul tavolo la richiesta di eliminare il prelievo forzoso e la condivisione di buone pratiche di gestione in campo faunistico-ambientale. Sterilizzare il prelievo forzoso può essere lo strumento operativo per consentire maggiore spazio di manovra, soprattutto sulla questione della viabilità e delle strade, ha affermato il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, dopo aver incontrato Alessandro Lana, presidente di Verbano-Cusio-Ossola e aver sentito telefonicamente il presidente di Sondrio Elio Moretti.
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All’appuntamento fieristico le tre Province interamente montane hanno condiviso le buone pratiche sulla gestione dell’attività alieutica e ittiogenica, in un convegno che ha voluto sottolineare il “modello Sondrio”, attivo ormai da 50 anni con la piena autonomia dell’Unione Pesca Sportiva, ma anche analizzare le situazioni analoghe dei tre territori, non solo in tema di fauna e ambiente.
Lo scambio delle buone pratiche è fondamentale per territori periferici e scarsamente abitati come i nostri, dove la gestione del territorio non può seguire le stesse dinamiche delle zone di pianura. E proprio per questo, sotto l’egida di Upi (Unione Province d’Italia), abbiamo dato vita a un coordinamento delle tre Province interamente montane, riconosciute anche dalla legge Delrio, ha commentato il presidente Padrin. Nell’occasione del convegno, abbiamo esaminato anche le altre peculiarità comuni, rafforzando il protocollo firmato nel luglio scorso. E abbiamo condiviso la necessità di avere a disposizione risorse strutturali che consentano alla montagna uno sviluppo sostenibile e sociale dei territori, primariamente per contrastare lo spopolamento ormai galoppante che sta cancellando intere comunità locali nel Bellunese, come nelle province di Sondrio e di Verbano-Cusio-Ossola. Insieme abbiamo deciso di chiedere al Governo di cancellare il prelievo forzoso che da anni drena dai nostri bilanci diversi milioni di euro - 10 per Belluno, circa 6 per Sondrio e Vco - in modo da dare respiro alle attività degli enti di area vasta. Per il Bellunese penso ad esempio alle difficoltà nella gestione delle strade provinciali, alla luce dell’azzeramento dei trasferimenti statali, che ci obbligano a togliere risorse da altri capitoli e da altre esigenze. Con Upi nazionale porteremo avanti questa richiesta: è un riconoscimento non solo formale, ma concreto, della nostra specificità.
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