La Provincia vara l'atto di rigenerazione dell’ex caserma Fantuzzi
L’idea di riqualificare l’ex caserma Fantuzzi e realizzare una cittadella scolastica va avanti. La Provincia di Belluno ha varato un atto di indirizzo preliminare proprio alla rifunzionalizzazione del complesso militare, costruito attorno al 1886-1889 e dismesso nel 1997.
Il consiglio provinciale, riunitosi oggi in Val di Zoldo secondo la modalità delle sedute itineranti, ha approvato il percorso di definizione di una permuta con l’Agenzia del Demanio, proprietaria al momento dell’area della caserma. Nello scambio, la Provincia cederà allo Stato i palazzi della Prefettura e della Questura (che oggi necessitano di interventi di adeguamento), per ricevere in cambio le strutture della Fantuzzi.
«Si tratta di un’operazione che ci porterà a ristrutturare la vecchia caserma, restituendo alla piena operatività uno spazio strategico, anche se oggi è dismesso e degradato - ha sottolineato il presidente della Provincia Roberto Padrin -. Valorizzare quell’immobile, nelle nostre idee condivise con l’amministrazione di Belluno, significa portarci le scuole, a cominciare dalla sede del liceo scientifico Galilei, oggi decentrata. Questa operazione ha il vantaggio di rigenerare uno spazio, ma anche di ridurre le spese delle navette scolastiche. La permuta sarà definita non appena avremo verificato la compatibilità economica dell’operazione e non appena ci saranno date garanzie di finanziamento da parte dello Stato». Secondo le stime, infatti, la rigenerazione della Fantuzzi in cittadella scolastica comporterà un investimento di circa 20 milioni di euro.
Il consiglio provinciale ha varato anche il Dup (documento unico di programmazione) 2023-2025. L’atto evidenzia le criticità sociali del territorio provinciale, con lo spopolamento che ha portato i residenti totali sotto quota 200mila, e ricalca il programma presentato e approvato all’unanimità dopo le elezioni del dicembre 2021. Ma prende atto anche delle difficoltà finanziarie che stanno attraversando tutti gli enti Provincia.
«Purtroppo il calo drastico delle entrate - in particolare Rc auto e Ipt - ci ha costretto a misure sofferte, tra cui l’interruzione di diverse tipologie di finanziamento, come quello alle Unioni Montane» ha spiegato il presidente della Provincia. «Abbiamo dovuto congelare anche tutto il programma di assunzioni e questo ci mette in difficoltà in diversi settori. Ciononostante, il Dup conferma la volontà ampia e piena di dare risposte al territorio e alle comunità locali, nella convinzione che la Provincia è e rimane ente di servizio per le amministrazioni comunali».
A margine del consiglio, alla presenza del sindaco di Val di Zoldo che ha sollecitato un intervento risolutivo sulle note problematiche della viabilità di accesso alla vallata, è stato espresso anche un auspicio sulla sistemazione della Sp251. «La Provincia ha investito 2 milioni di euro, il massimo possibile viste le ristrettezze economiche, per la sistemazione della frana a Solagnot e per alcune barriere paramassi» ha spiegato il presidente. «Ci siamo mossi a livello regionale e governativo per trovare le risorse necessarie a mettere a posto i tratti di strada più a rischio. Secondo i primi calcoli servono 20 milioni di euro per trovare una sistemazione definitiva. Da parte nostra continueremo a spingere gli enti superiori per avere risposte e dare sicurezza a uno dei territori più belli della nostra provincia».
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