Skip to main content

Presentate alla stampa le tre tappe Venete del Giro d’Italia

23 Aprile 2021
Feliciana Mariotti
Attualità

A poco meno da un mese dal Giro d’Italia in Veneto sono state presentate oggi, 23 aprile, alla stampa le tre tappe regionali. Erano presenti all’incontro con i giornalisti il presidente della Regione Luca Zaia, il direttore del Giro Mauro Vegni, i sindaci Federico Sboarina (Verona), Luca Pierobon (Cittadella) e Gianpietro Ghedina (Cortina d’Ampezzo).

Non c’è Veneto senza il Giro e non c’è il Giro senza il Veneto – ha esordito il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – ma da oggi vien da dire che non c’è il Giro senza Mauro Vegni e non c’è Mauro Vegni senza il Giro, tali e tante sono le capacità organizzative, la forma di collaborazione e la sensibilità territoriale del direttore. Lavorando con spirito di squadra abbiamo portato in Veneto anche quest’anno momenti di altissimo valore, sportivo sì, ma anche promozionale e d’immagine, con mezza Italia attaccata al televisore, tanti appassionati sulle strade, che sapranno rispettare tutte le regole di sicurezza anti Covid, decine e decine di Nazioni collegate. Uno spot meraviglioso nel quale però è tutto vero, niente è in alcun modo ritoccato, con pianure, colline, montagne, città storiche, ambienti naturali come straordinario anfiteatro di una delle fatiche sportive più massacranti”.

Storia, cultura, arte, territorio, spettacolo sportivo e difficoltà tecniche  sono le caratteristiche che distingueranno la parte veneta del Giro d’Italia di ciclismo 2021, che toccherà le città di Verona, Cittadella e Cortina d’Ampezzo.

Il Giro entrerà il Veneto il 21 maggio, con la tredicesima tappa da Ravenna a Verona, dedicata al sommo poeta Dante Alighieri (sepolto a Ravenna e per alcuni anni del suo esilio vissuto a Verona) nel settecentesimo anniversario della morte. “Salvo sorprese, – ha detto Mauro Vegni – la classica tappa avrà un finale veloce e spettacolare lungo le strade del capoluogo scaligero.  È una tappa di pianura, si parte da Ravenna (vicino alla tomba del Poeta) per percorrere tutta la pianura fino a Verona. Si transita anche da Bagnolo Po, terra di Learco Guerra che 90 anni fa indossò la prima Maglia Rosa della storia. Un’occasione anche per ricordare i due – nel 1999 e nel 2004 – dei tre titoli mondiali vinti a Roma da Oscar Freire”.

Il giorno dopo, sabato 22 maggio, Cittadella ospiterà il via di una tappa molto dura, che attraverserà il Veneto per 70 chilometri fino a Conegliano, con arrivo in Friuli sul Monte Zoncolan, rinvigorendo la sua fama di “città ciclistica”, dopo aver ospitato i campionati italiani 2020 e altre tappe dei giri precedenti. “Prima delle tappe di alta montagna del secondo fine settimana – continua Vegni -. Presenta solo la salita di Monte Rest lungo il percorso, ma il finale è durissimo. Si scala lo Zoncolan dal versante di Sutrio (l’unica volta che fu affrontato da quel versante risale al 2003 con la vittoria di Gilberto Simoni) che presenta negli ultimi 2 km pendenze che toccano il 25/27% nel drittone finale appena prima del traguardo”.

Un giorno di attesa e lunedì 24 maggio, a chiusura della seconda settimana di corsa, la Sacile-Cortina, il classico tappone dolomitico con le scalate del Passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, del Passo Pordoi (Cima Coppi di quest’anno, il punto più alto toccato dalla corsa) e del Passo Giau da dove inizierà la picchiata verso il traguardo di Cortina.

“È il tappone Dolomitico  – conclude Vigna – con il Passo Fedaia, il Passo Pordoi e il Passo di Giau prima del traguardo nella città che ospiterà nel 2026 le Olimpiadi Invernali. Con 212 km e 5700 m di dislivello sarà la tappa più impegnativa dell’intero Giro. Poco dopo la partenza si sale al Cansiglio (attraverso il passo della Crosetta da Vittorio Veneto) per scendere su Belluno e dopo Agordo affrontare in sequenza i Passi Fedaia (la Marmolada che consegnò a Pantani la Maglia Rosa 1998 – Montagna Pantani), Pordoi (cima Coppi) e Giau con la lunga e impegnativa discesa fino a Cortina d’Ampezzo”.

Il sindaco di Verona Federico Sboarina ha rimarcato il legame tra la cultura e lo sport, Dante e il Tappone d’Italia ma ha anche sottolineato che Verona ospiterà il primo maggio le Cev Champions League Super Finals, la grande pallavolo internazionale in un un luogo simbolico, visto che nella città veneta ci sarà la cerimonia conclusiva delle Olimpiadi invernali 2026.

“Ringrazio Luca Zaia – ha affermato il sindaco Gianpietro Ghedina – . Dopo 9 anni (Joaquin Rodriguez vinse in volata a Cortina d’Ampezzo davanti ad Ivan Basso e Ryder Hesjedal ndr), Cortina ritorna a essere tappa d’arrivo, sotto il Campanile, e stiamo lavorando con albergatori e negozianti affinché sia una grande festa. Dopo i Mondiali la nostra località guarda ad altri grandi eventi sportivi,  non si pensa solo a quelli legati alla neve. Cortina si prepara anche per l’estate con l’Ultra Trail, la Coppa d’Oro delle Dolomiti e gli appuntamenti di Una Montagna di Libri”.

Per il sindaco di Cittadella Luca Pierobon: “Dopo il Campionato Italiano ciclistico su strada e i festeggiamenti degli 800 anni della città dell’anno scorso, abbiamo questo importante appuntamento che serve per il rilanciare la nostra economia. Anche noi abbiamo un legame con Dante. La Torre, anche se non c’è la certezza storica assoluta, è citata da Dante nei versetti 52-54 del nono Canto del Paradiso”

© il Notiziario di Cortina

CONDIVIDI