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Padrin: "Profonda collaborazione per le strategie per la montagna"

03 Giugno 2021
Feliciana Mariotti
Attualità

Roberto PadrinQuesta mattina il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin è intervenuto in videoconferenza alla presentazione del Tavolo tecnico scientifico nazionale per l'attuazione della strategia per la montagna. 

«Piena e profonda collaborazione - ha detto - da parte di Belluno per la definizione delle strategie riguardanti la montagna. Tra il coordinamento delle Province interamente montane e questa nuova iniziativa, verranno poste le basi per garantire un nuovo sviluppo alle terre alte e superare le differenze tra territori». L'occasione era l'iniziativa del Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, voluta dalla ministra Mariastella Gelmini, a cui hanno partecipato Massimiliano Fedriga (presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), Erik Lavevaz (presidente della Regione Valle d'Aosta e coordinatore delle politiche della montagna nella Conferenza delle Regioni), Emanuela Corda (presidentessa della Commissione parlamentare per le questioni tavolo montagna 3 giugno 1regionali), Marco Bussone (presidente dell'Uncem), Roberto Pella (vice presidente vicario dell'Anci), Massimo Castelli (coordinatore piccoli Comuni dell'Anci), Daniele Formiconi (responsabile area piccoli Comuni dell'Anci), Carlo Personeni (presidente di Federbim) e Luca Masneri (sindaco di Edolo, Brescia). 

«La nascita del Tavolo tecnico scientifico è un passaggio fondamentale nella definizione della strategia per la montagna. Una strategia che non potrà che avere anche Belluno al centro» ha detto il presidente Padrin, intervenuto come delegato da Upi a rappresentare le Province italiane. «Da quasi vent’anni la nostra provincia si trova a fare i conti con uno spopolamento sempre più accelerato, che riguarda in particolare i Comuni più periferici e in quota. Un problema che condividiamo con tutte le altre realtà dell’arco alpino e dell’Appennino, eccezion fatta per Trento e Bolzano. Ma che adesso sembra finalmente affrontabile, visto che la montagna sta diventando un’opportunità e non più un territorio “sfortunato”. Il Covid e il lockdown hanno fatto scoprire al grande pubblico il nostro ambiente, salubre e sicuro, ideale anche per il lavoro a distanza. E quindi abbiamo il dovere di cogliere questa occasione per dare un futuro alle cosiddette “terre alte”. Dobbiamo partire dai servizi, per dare la possibilità ai cittadini di rimanere a vivere in montagna, e anche per attrarre turisti e potenziali futuri abitanti. E dobbiamo garantire formazione e lavoro ai giovani. Oggi Belluno non ha l’Università - a parte il corso infermieristico di Feltre e alcuni corsi Luiss Business School e l’alta formazione di Certottica - e se i giovani vanno a studiare lontano, fuori provincia, poi per l’80% non tornano. L’attenzione che la ministra Gelmini ha riacceso sulla montagna è fondamentale - continua il presidente Padrin -. Tanto più in questo preciso momento storico, in cui abbiamo la possibilità di intercettare risorse insperate fino a pochi anni fa. Mi riferisco in particolare al Fondo Montagna e al Fondo Integrativo, ma anche ai progetti del Pnrr. Da parte nostra piena e massima collaborazione al Ministero per lavorare insieme alla definizione delle strategie. Nella consapevolezza che la montagna ha bisogno della pianura, ma anche la pianura e i territori a valle hanno bisogno della montagna».

© il Notiziario di Cortina

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