Carabinieri della Forestale vigilano nelle zone dolomitiche sensibili
Dal periodo del Covid la montagna è diventata una meta sempre più amata dagli italiani che desiderano scoprire i gioielli della natura, angoli nascosti, zone uniche che regalano grandi emozioni. Dopo il periodo di limitazioni legate alla pandemia da COVID-19, le aperture e gli spostamenti fanno ben sperare in un buon inizio della stagione estiva.
Sulle Dolomiti sono attesi molti turisti. Come ogni anno i Carabinieri forestali intensificheranno la vigilanza affinché siano rispettate tutte le norme volte a tutelare i delicati e preziosi ecosistemi alpini. Saranno presenti nelle aree maggiormente sensibili e frequentate. Si tratta per lo più di zone della Val Visdende, della Conca Ampezzana, del Nevegal, del versante bellunese delle Tre Cime di Lavaredo, della Val di Zoldo.
Verrà controllata anche l'area del massiccio del Sorapis, con il suo bellissimo lago, un gioiello incastonato nella roccia. Proprio su questa superficie lacustre, dal colore turchese, vige il divieto di balneazione previsto dall’Ordinanza del 1 Agosto del 2019 del Comune di Cortina. Il divieto mira a tutelare da un lato l’integrità del delicato circo glaciale dall’altro l’incolumità pubblica, non essendo previsto alcun sistema di soccorso. Per gli inadempienti sono previste sanzioni sino a 500 euro.
Tra gli altri divieti comuni ai vari Regolamenti locali si menzionano il divieto di abbandono di rifiuti, divieto di campeggio, divieto di accensione fuochi e l’obbligo di passeggio con cani al guinzaglio per evitare eccessivi disturbi alla fauna selvatica locale.
La via di accesso più facile presenta comunque alcuni tratti esposti che mettono spesso in difficoltà i turisti meno avvezzi ai sentieri di montagna. È capitato di incontrare lungo il sentiero alcune donne con calzature inappropriate, bambini intimoriti, cani liberi e comitive che creano grossi ingorghi e lunghe code.
Molte di queste aree godono di regimi di tutela anche internazionale. Gran parte sono ricomprese nel perimetro del Patrimonio UNESCO, e numerose zone sono inserite nella Rete Natura 2000, un insieme organico siti di grande rilevanza dal punto di vista conservativo per l'Unione Europea, grazie alle specie e all'habitat che li ospitano. Per tutelare queste aree occorre l’impegno di tutti i frequentatori della montagna, anche e soprattutto dei non addetti ai lavori, chiamati ad adottare comportamenti responsabili e di buon senso. I controlli dei Carabinieri forestali bellunesi mirano ad alzare la soglia di attenzione relativa a tale importante responsabilità a cui tutti sono chiamati.
© il Notiziario di Cortina