Cortina d'Ampezzo: I Mondiali modello per le Olimpiadi
Questa mattina, prima del Super G femminile della tappa di Coppa del mondo di sci alpino, è stato presentato alla stampa L’Italia dai Mondiali alle Olimpiadi, libro voluto da Valerio Toniolo, Commissario di Governo Cortina 2021. Un volume-testimonianza che guarda all’appuntamento iridato del 2026 e racconta l’esperienza specialissima per l’Italia, per lo sport e per Cortina: i Mondiali dello scorso febbraio.
«Essere qui è stata una grandissima opportunità di conoscere dal vivo gli sport invernali. Ieri è stato bellissimo vedere vincere Sofia Goggia. Sin dal mio insediamento ho sottolineato l’importanza della promozione e della pratica sportiva. Nel nostro Paese abbiamo una carenza per quanto riguarda l’impiantistica sportiva. E sto lavorando molto sul rapporto scuola/sport. I Mondiali sono stati un bell’esempio e siamo consapevoli che le Olimpiadi 2026 sono una grande sfida e una grande opportunità» così ha commentato Valentina Vezzali, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport.
Flavio Roda, presidente della FISI, ha ricordato: «Al centro di questo libro ci sono sempre gli atleti che bisogna essere pronti a sostenere quando sono in crisi. Cosa desidero per il futuro? Vorrei che ci fosse attenzione per gli sport invernali non solo quando ci sono le vittorie. Bisogna far crescere il sistema.
I Mondiali sono stati un modello anche a livello economico chiudendo in attivo. E Cortina è uno scenario unico: ieri abbiamo regalato la vittoria numero 300 degli sport invernali con l’oro di Sofia Goggia».
Per il commissario di Governo Valerio Toniolo i lasciti sul territorio e la messa a punto di un nuovo modello organizzativo centrato su legalità, trasparenza, efficienza, rispetto dei tempi, collaborazione fra Pubblico e Privato sono un’importante eredità, da non sprecare: «Abbiamo fatto sentire la presenza del Governo sul territorio. Su Cortina 2021 ci hanno creduto Lotti-Giorgetti-Spadafora-Vezzali, quattro Governi che hanno scommesso sulla legacy. Noi abbiamo fatto squadra con tutte le istituzioni e L’Italia dai Mondiali alle Olimpiadi racconta il modello e la sfida vinta». Ma il futuro è dietro l’angolo, di sfide da vincere ce ne sono ancora tante.
Vincenzo Novari, presidente e ad della Fondazione Milano-Cortina 2026 ha detto: «I primi due anni della Fondazione sono stati condizionati dalla pandemia. Abbiamo però messo in piedi i processi per una Fondazione a diritto privato. Un lavoro complesso e interattivo con il CIO.
Le Olimpiadi sono l’evento sportivo più famoso da sempre. Noi non avremo un euro pubblico, un terzo del nostro budget arriva dal CIO, un terzo da organizzazioni commerciali: dobbiamo cioè portare a casa 500 milioni di euro dalle aziende. Per ora abbiamo una copertura del 70 per cento. I Giochi olimpiadi e paralimpici prevedono un’attività complessa». E proprio sulla necessità di mettere a norma Cortina per quanto riguarda le barriere architettoniche, si sta occupando l’associazione Cortinasenzaconfini di cui Stefano Pirro è l’ideatore: «Sono contento che questa esigenza venga riconosciuta. Il territorio ha persone che già operano in questa direzione. Sarebbe bello confrontarsi per definire la strada migliore da prendere in vista delle Olimpiadi».
Gianpietro Ghedina, sindaco di Cortina d’Ampezzo, ha fatto una sintesi di quanto sta succedendo sotto le Tofane: «I Mondiali sono stati un’occasione di riscatto per Cortina che si era un po’ addormentata. I Mondiali hanno attratto risorse e rilanciato l’immagine. Abbiamo sentito una grande vicinanza del Governo».
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