Centenario del Gruppo Alpini di Cortina-Sezione Cadore
Sabato 1 e domenica 2 ottobre, a Cortina d'Ampezzo si svolgeranno le celebrazioni del Centenario del Gruppo Alpini di Cortina d'Ampezzo - Sezione Cadore. In questo anno di celebrazioni fondamentale è ricordare un secolo di passaggi di testimone di coloro che combatterono la guerra e che diedero vita vita a un Gruppo che sarebbe andata tanto lontano nel tempo. Un testimone in continuo movimento che si è adattato ai tempi e che cerca di tener viva e non lasciare sbiadire la memoria dei tanti Caduti, difendendo la pace.
Sabato 1 ottobre molti Alpini si ritroveranno alle ore 9.00 all'Ossario Militare di Pocol per deporre una corona d'alloro in memoria dei Caduti, alle 10.00 saranno nella Chiesetta di Vervéi a Pian de ra Costazza per la celebrazione della Santa Messa in ricordo dei Caduti della Prima Guerra Mondiale. Nell'occasione verranno ricordati, con le targhe il Centenario del Gruppo ANA di Cortina d'Ampezzo - Sezione Cadore e quanti hanno collaborato alla costruzione del piccolo luogo di culto. Alle ore 12.15 il professor Paolo Giacomel interverrà sul Centenario del Gruppo e il cavalier dottor Domenico Interdonato parlerà del libro "Il valore del ricordo".
Nel 1917 gli Alpini - ricorda Paolo Giacomel, autore del libro 'La chiesetta alpina di Vervéi - edificarono all'interno del villaggio militare di Vervèi una chiesetta che dedicarono alla Madonna. Il villaggio venne costruito durante l'occupazione di fine maggio 1915 e aveva tutte le strutture necessario di un luogo a ridosso della prima linea. Era un piccolo paese militare con abitazioni, uffici, ambulatori, laboratori per militari artigiani, luoghi di incontro.
Dalle mie ricerche un secondo villaggio venne realizzato a Pocol Tra l'albergo Tofana e l'Hotel Pocol, le due strutture divennero ospedali militari a disposizione della Croce Rossa. Laddove ora si trova il parco di fronte all'Hotel Villa Argentina c'era un cimitero dedicato alle Aquile delle Tofane.
La chiesetta di Vervéi venne inaugurata nel 2017. Nelle foto dell'epoca nell'architrave del timpano si legge la data (MCMXVIII) e il saluto preghiera (Ave Maria). Verso la fine degli anni Novanta il Gruppo Ana Cadore maturò l'idea di ricostruire la chiesetta prendendo spunto da quella del 1917 ritratta in diverse foto d'epoca e, nel 2000, venne realizzata per ricordare i soldati caduti nelle guerre d'Europa. La chiesa costruita su progetto dell'architetto Silvio Bernardi, non è uguale a quella del 1917 e ha diversi arredi all'interno. Dietro il luogo di culto del villaggio rimane un rudere di un edificio costruito per ospitare mensa e dormitorio di operai.
“Il Valore del Ricordo Capitano Umberto Masotto” è il libro scritto da Domenico Interdonato e Vincenzo Caruso, con i contributi di Maurizio Merlin, Donatella Sinigaglia e altri cultori di Storia patria locale.
Domenica 2 ottobre alle ore 10.00 è previsto il ritrovo al parcheggio Revis, verrà poi deposta una corona d'alloro al Monumento dei caduti che si trova vicino alla Chiesa della Madonna della Difesa, Segue poi la sfilata con il Corpo Musicale verso Corso Italia. Nella piazza Angelo Dibona si potrà assistere agli interventi delle Autorità e alla consegna di alcuni riconoscimenti.
Alle 12.30 seguirà la sfilata verso via Marconi e, davanti al Monumento dedicato al Generale Antonio Cantore avranno luogo l'alza bandiera e la deposizione della corona d'alloro con eventuale ricordo per il centenario del Monumento.
Era infatti il 3 settembre 1921 che a Cortina l'ANA si riunì in occasione del secondo Congresso e, in quell'occasione, il 4 settembre venne inaugurato il monumento al Generale Antonio Cantore, nato nel 1860 a Sampierdarena (Genova) da un ferroviere e una casalinga. Entrato diciottenne alla Scuola militare di Modena, diventò ufficiale poco più che ventenne e colonnello all’alba del Novecento. Nel 1909 costituì l’8° Reggimento alpini, di cui fu il primo comandante. La sua stella cominciò a brillare nel 1912 sul fronte sabbioso e torrido della Libia (da dove tornò con la decorazione dell’Ordine militare di Savoia), ma divenne un mito nelle rocce Dolomitiche Morì il 20 luglio 1915 tra i suoi Alpini sulla Forcella Fontana Negra. Gli storici raccontano che fu centrato in piena fronte dal colpo di un cecchino mentre osservava da vicino le linee austriache. ll monumento, rifatto nel 1953, è in marmo bianco e ha un basamento a gradini da cui si eleva il massiccio obelisco quadrangolare con alla sommità alcune aquile bronzee, figure di alpini ai lati e frontalmente la statua in bronzo del Generale, opera dello scultore e alpino Umberto Diano.
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