Il nuovo marchio di destinazione turistica delle Dolomiti bellunesi
Il colore dell’Enrosadira, la verticalità delle pareti rocciose. Sono questi i caratteri distintivi di “Dolomiti Bellunesi - the mountains of Venice”, il nuovo marchio di destinazione presentato dalla Provincia di Belluno, al termine di un vasto percorso di analisi delle peculiarità dell’offerta turistica, di studio dei mercati potenziali e di condivisione territoriale.
«Il percorso di studio della destinazione turistica e di costruzione del brand “Dolomiti Bellunesi” giunge oggi a una prima tappa fondamentale» spiega il consigliere provinciale delegato al turismo. «L’analisi effettuata dai nostri consulenti ha prodotto un marchio che non è un punto di arrivo, quanto piuttosto un trampolino di lancio su cui fondare il futuro dello sviluppo del nostro territorio. Oggi abbiamo una identità precisa: adesso dobbiamo promuoverla sul mercato, come già fanno tante altre località turistiche».
IL MARCHIO
Il nuovo marchio e il sistema di comunicazione generato diventano elementi cardine di un linguaggio distintivo per il Bellunese, uno strumento strategico fondamentale per l’affermazione della provincia come destination brand. Un linguaggio che racchiude la cultura di un territorio e che racconta lo stretto legame con le Dolomiti.
Nel marchio la “M“ diventa elemento segnico distintivo che richiama sia elementi propri del paesaggio (le cime e la verticalità), sia reperti storici legati territorio (in particolare alcune pietre dipinte con motivi triangolari, risalenti al Neolitico, conservate al museo civico di Belluno): si caratterizza per la presenza di tre “cime”, una centrale piatta e due laterali che si differenziano attraverso un taglio obliquo.
Particolare il font utilizzato, creato ex novo proprio per “Dolomiti Bellunesi” e disegnato dal type designer Giangiorgio Fuga, presso la fonderia Giò Fuga Type (GFT) nel 2022. Nasce dallo studio accurato della tradizione tipografica legata a Venezia e alle sue montagne. Tradizione presente per esempio nella lettera “e”, con il taglio della controforma in diagonale come quelle incise nella seconda metà del ‘400 da Nicholas Jenson e poi riprese subito dopo da Francesco Griffo per Aldo Manuzio.
Altro elemento fondamentale è la cromia: l’enrosadira è il fenomeno spettacolare per cui le cime delle Dolomiti assumono un colore rossastro, che passa gradualmente al viola, all’alba e al tramonto.
IL PERCORSO
Il nuovo marchio è il frutto di un percorso di analisi che si è avvalso della competenza dell’esperto internazionale di turismo Tom Buncle. Nella necessità di ripensare la destinazione turistica dopo la pandemia da Covid, è stata effettuata un’indagine su un vasto campione di potenziali turisti stranieri per comprendere cosa si aspettassero dalle Dolomiti Bellunesi. Da quell’analisi ha preso le mosse il lavoro di branding. L'obiettivo è stato quello di definire un marchio che non si limiti a rappresentare il sistema turistico, ma riesca a sedimentarsi e ad affermarsi come brand territoriale, quindi coinvolgente per le persone, le aree commerciali e industriali, le proposte culturali e di interesse sociale.
«La brand “Dolomiti Bellunesi, The Mountains of Venice” è la sintesi dei valori fondanti del territorio, del suo essere autentico e spettacolare, un paesaggio culturale fin dal Paleolitico Medio e un palcoscenico dove vivere indimenticabili avventure contemporanee» afferma Elio Carmi, dello studio milanese Carmi&Ubertis, che ha realizzato il nuovo marchio. «Le forme artistiche preesistenti, le caratteristiche distintive del paesaggio e le tracce storiche che testimoniano la memoria dei luoghi, sono l’origine del nuovo simbolo di territorio che cristallizza la vocazione innovativa delle “Dolomiti Bellunesi, le montagne di Venezia” e la qualità di vita che il territorio offre. Tutto ciò è la perfetta somma di tradizione e innovazione, di natura e accoglienza, di visioni per il futuro a partire dalla storia e dal proprio Genius Loci».
«Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo percorso. Il progetto “Vivere le Dolomiti”, al cui interno si colloca lo studio della destinazione e la creazione del brand, aveva e ha l’obiettivo di coltivare la vocazione turistica del nostro territorio. Ma senza un’identità precisa si correva il rischio che ogni vallata andasse per conto proprio» sottolinea il presidente della Provincia di Belluno. «Oggi invece siamo di fronte non tanto alla necessità di fare gioco di squadra, quanto al riconoscimento di un orgoglio territoriale - fortemente bellunese - che ha già creato i primi esempi di sinergia. Dovremo essere bravi a coltivare la collaborazione: i frutti si vedranno nello sviluppo del turismo, ma anche nel futuro che costruiremo per le comunità locali».
«Il percorso di studio della destinazione turistica e di costruzione del brand “Dolomiti Bellunesi” giunge oggi a una prima tappa fondamentale» spiega il consigliere provinciale delegato al turismo. «L’analisi effettuata dai nostri consulenti ha prodotto un marchio che non è un punto di arrivo, quanto piuttosto un trampolino di lancio su cui fondare il futuro dello sviluppo del nostro territorio. Oggi abbiamo una identità precisa: adesso dobbiamo promuoverla sul mercato, come già fanno tante altre località turistiche».
IL MARCHIO
Il nuovo marchio e il sistema di comunicazione generato diventano elementi cardine di un linguaggio distintivo per il Bellunese, uno strumento strategico fondamentale per l’affermazione della provincia come destination brand. Un linguaggio che racchiude la cultura di un territorio e che racconta lo stretto legame con le Dolomiti.
Nel marchio la “M“ diventa elemento segnico distintivo che richiama sia elementi propri del paesaggio (le cime e la verticalità), sia reperti storici legati territorio (in particolare alcune pietre dipinte con motivi triangolari, risalenti al Neolitico, conservate al museo civico di Belluno): si caratterizza per la presenza di tre “cime”, una centrale piatta e due laterali che si differenziano attraverso un taglio obliquo.
Particolare il font utilizzato, creato ex novo proprio per “Dolomiti Bellunesi” e disegnato dal type designer Giangiorgio Fuga, presso la fonderia Giò Fuga Type (GFT) nel 2022. Nasce dallo studio accurato della tradizione tipografica legata a Venezia e alle sue montagne. Tradizione presente per esempio nella lettera “e”, con il taglio della controforma in diagonale come quelle incise nella seconda metà del ‘400 da Nicholas Jenson e poi riprese subito dopo da Francesco Griffo per Aldo Manuzio.
Altro elemento fondamentale è la cromia: l’enrosadira è il fenomeno spettacolare per cui le cime delle Dolomiti assumono un colore rossastro, che passa gradualmente al viola, all’alba e al tramonto.
IL PERCORSO
Il nuovo marchio è il frutto di un percorso di analisi che si è avvalso della competenza dell’esperto internazionale di turismo Tom Buncle. Nella necessità di ripensare la destinazione turistica dopo la pandemia da Covid, è stata effettuata un’indagine su un vasto campione di potenziali turisti stranieri per comprendere cosa si aspettassero dalle Dolomiti Bellunesi. Da quell’analisi ha preso le mosse il lavoro di branding. L'obiettivo è stato quello di definire un marchio che non si limiti a rappresentare il sistema turistico, ma riesca a sedimentarsi e ad affermarsi come brand territoriale, quindi coinvolgente per le persone, le aree commerciali e industriali, le proposte culturali e di interesse sociale.
«La brand “Dolomiti Bellunesi, The Mountains of Venice” è la sintesi dei valori fondanti del territorio, del suo essere autentico e spettacolare, un paesaggio culturale fin dal Paleolitico Medio e un palcoscenico dove vivere indimenticabili avventure contemporanee» afferma Elio Carmi, dello studio milanese Carmi&Ubertis, che ha realizzato il nuovo marchio. «Le forme artistiche preesistenti, le caratteristiche distintive del paesaggio e le tracce storiche che testimoniano la memoria dei luoghi, sono l’origine del nuovo simbolo di territorio che cristallizza la vocazione innovativa delle “Dolomiti Bellunesi, le montagne di Venezia” e la qualità di vita che il territorio offre. Tutto ciò è la perfetta somma di tradizione e innovazione, di natura e accoglienza, di visioni per il futuro a partire dalla storia e dal proprio Genius Loci».
«Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo percorso. Il progetto “Vivere le Dolomiti”, al cui interno si colloca lo studio della destinazione e la creazione del brand, aveva e ha l’obiettivo di coltivare la vocazione turistica del nostro territorio. Ma senza un’identità precisa si correva il rischio che ogni vallata andasse per conto proprio» sottolinea il presidente della Provincia di Belluno. «Oggi invece siamo di fronte non tanto alla necessità di fare gioco di squadra, quanto al riconoscimento di un orgoglio territoriale - fortemente bellunese - che ha già creato i primi esempi di sinergia. Dovremo essere bravi a coltivare la collaborazione: i frutti si vedranno nello sviluppo del turismo, ma anche nel futuro che costruiremo per le comunità locali».
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