IN RICORDO DI MARIO RIMOLDI
Il 23 luglio 1972 moriva Mario Rimoldi, collezionista d’Arte, albergatore, preside della Scuola d’Arte e sindaco di Cortina d’Ampezzo durante le Olimpiadi del 1956. Per sua volontà la vedova Rosa Brawn decise di donare una parte della sua collezione alle Regole d’Ampezzo affinché Cortina potesse ammirare e ricordare con affetto un grande collezionista e amante della cultura. Il Museo, a lui intitolato, venne inaugurato nel 1974, due anni dopo la sua morte. Rimoldi fu grande amico di de Chirico, De Pisis, Sironi, Campigli e Music.
Nel 1941 espose nella “Mostra del Collezionista” una corposa quantità di opere di grandi artisti (De Pisis, Morandi, Semeghini, Rosai, Campigli, Sironi, Garbari, Severini, Tosi e Guidi); una collezione destinata a crescere con opere, allora moderne, di Maestri importanti (Cadorin, Cesetti, Saetti, Tomea e Depero). Rimoldi amava l’arte e cercava sempre nuove opere da aggiungere alla sua collezione privata. Il suo ufficio, il suo albergo, l’hotel Corona, e la scuola vennero valorizzati dalle opere della collezione.
All’epoca pensava che le persone dovessero avere la possibilità di vedere e assorbire tutto quello che era legato all’arte, che per lui era fruizione pura. La collezione si arricchì della “Zolfara” di Guttuso e di altre opere di Corpora, Crippa, Dova, Morlotti, Music, Santomaso e Vedova.
Un notevole apporto venne dato dagli artisti internazionali Kokoschka, Leger, Villon, Zadchine. Negli anni la collezione si è arricchita di opere di artisti contemporanei. A 50 anni esatti dalla sua scomparsa, sabato 23 luglio, alle ore 18.00, presso il Museo d’Arte Mario Rimoldi, le Regole d’Ampezzo ricordano il collezionista in un incontro, tenuto dal professore Claudio Spadoni, dal titolo “Mario Rimoldi, un collezionista esemplare”.
© il Notiziario di Cortina