L'apertura dell'evento: Cortina Mindfulness Weekend
Ieri, 30 settembre, in sala cultura don Pietro Alverà, si è aperta la prima giornata di "Cortina Mindfulness Weekend", voluta dall'Associazione Albergatori di Cortina come evento che ci accompagnerà ai Giochi Milano Cortina 2026.
Per me è un piacere doppio essere qui, sia in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale e sia per aver lanciato il seme di questo evento lo scorso anno nella veste di presidente dell'Associazione Albergatori di Cortina. Mi fa inoltre piacere che Stefano (Stefano Pirro il nuovo presidente dell'Associazione Albergatori di Cortina Ndr) lo abbia portato avanti - ha affermato il vicesindaco di Cortina d'Ampezzo Roberta Alverà nel suo intervento d'apertura della manifestazione -. Questo è l'anno zero. In cuor mio mi auguro che nei prossimi anni, nel periodo di media stagione, l’evento cresca e si possano quindi proporre nuove edizioni.
Mindfulness è una pratica a cui mi sono avvicinata nel periodo del lockdown ed è utile a eliminare lo stress e a ridurre le emozioni negative, fondamentale anche per chi lavora e oggi anche per chi pratica lo sport, soprattutto prima e dopo l’attività. Fondamentale è il suo motto ‘Qui ed ora’.
In questa prima presenza si sono iscritte 50 persone.
Nell'immagine: Roberta Alverà, Stefano Pirro e Renato Mazzonetto
Organizzare un evento come questo - ha sottolineato il presidente dell’Associazione Albergatori di Cortina Stefano Pirro - è importante e faticoso perché sono argomenti destinati a scuotere le persone e aiutano a prendere coscienza del proprio essere. La disciplina ci porta a cambiare il nostro modo di vedere le cose e di comportarci. Mindfulness è una sorta di processo che, attraverso la messa in pratica di particolari tecniche di meditazione, porta l'individuo ad essere consapevole di sé stesso, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e della realtà presente che lo circonda. In tutto le nostre montagne e il nostro territorio hanno un ruolo privilegiato. Il nostro territorio, circondato da boschi e montagne, si presta alla meditazione e all’introspezione. Proporre dunque un turismo “diverso”, che prescinda o comunque si affianchi ai classici itinerari enogastronomici, ci sembrava un’ottima opportunità e abbiamo voluto coglierla, certi che Cortina possa realmente diventare la meta di riferimento nazionale per questa disciplina, aprendosi così a un nuovo target di appassionati, praticanti e imprese.
I seminari – spiega Renato Mazzonetto, docente del Master in Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative all’Università di Pisa nonché responsabile scientifico della manifestazione – prevedono che l’attività teorico-discorsiva sia sempre accompagnata da momenti di pratica guidata per “toccare con mano” ciò che si vuole trasmettere. La Mindfulness, del resto, insegna ad accettare e canalizzare le emozioni, positive o negative, lasciando da parte le insidie dei costrutti mentali al fine di ottenere il giusto grado di consapevolezza e soddisfazione personale, e non può per definizione prescindere dall’aspetto meditativo-esperienziale.
Dopo l’intervento di Mazzonetto del direttivo dell’Istituto Italiano per la Mindfulness, ha preso la parola Paolo de Lutti, presidente dell’Istituto Italiano per la Mindfulness: Questa tecnica ci permette di imparare a usare la mente in maniera diversa da come siamo abituati con il corpo.
Difronte alle difficoltà esterne (Covid, guerra, tempesta climatica), l’uomo ha bisogno di trovare un proprio equilibrio.
Le origini di questa tecnica derivano da quella che è la filosofia buddhista secondo cui la sofferenza (intesa come sofferenza psicologica) deriva da una visione errata della realtà che può essere corretta mediante la meditazione e il raggiungimento della cosiddetta illuminazione.
Come esseri umani - ha dichiarato il professore Ronald Siegel psicologo e Assistant Clinical Professor of Psychology presso la Harvard Medical School in streaming da Boston- abbiamo sempre avuto difficoltà ad accettare i cambiamenti, ma non riusciamo a capire che da quando siamo nati ogni giorno siamo sobillati da sfide e abbiamo infinite possibilità di accettarle. S’impara a usare la gratitudine quotidianamente, a convivere con il dolore, vedere ogni cosa in maniera diversa, andare avanti, cercando di cogliere il bello dalla vita, accettando amorevolmente quello che ci accade. L’uomo pensa sempre e al peggio.
Gli individui possono eliminare la sofferenza acquisendo la corretta visione della realtà nel momento presente (Being Here Now) attraverso alcune pratiche che aiutano a gestire le emozioni e permette di acquisire la giusta consapevolezza di sé, dei propri pensieri e delle proprie emozioni - in particolare, negativi - vedendoli per quello che sono realmente, ossia prodotti della propria mente che, in quanto tali, possono essere controllati. Esistono pratiche che aiutano a gestire le emozioni, ad attraversare momenti di forte intensità, di staccarci dalla paura del cambiamento e dell’incertezza e ci portano a eliminare le difese per non cambiare e ad accettare i mutamenti…”.
Per capire meglio arriva un breve aforisma (sutra), Buddha raccontò ai suoi discepoli la seguente parabola: C'era una volta un viandante che stava camminando su un prato quando improvvisamente si imbatté in una tigre. L'uomo si mise a correre e la tigre lo inseguì. Giunto nei pressi di un burrone, il malcapitato afferrò con le mani un arbusto di vite selvatica che era cresciuta proprio sul ciglio del precipizio e vi rimase appeso, sospeso nel vuoto, mentre la tigre continuava a fiutarlo dall’alto. Tremante di paura, l'uomo guardò in basso e vide che c'era un'altra tigre di sotto, anch'essa aspettava per divorarlo. Tra i due predatori c'era solo quella vite che lo sosteneva.
D'un tratto apparvero due topi, uno bianco e uno nero che a poco a poco iniziarono a rosicchiare la vite. L'uomo notò accanto a sé una succulenta fragola. Mentre con una mano si reggeva alla vite, con l'altra mano colse la fragola: Com'era dolce! Significato di questa storia: La prima tigre rappresenta il passato (ciò che è stato), l'altra è il futuro (ancora da venire), la vite è la nostra vita (l'esistenza), i due topi rappresentano il giorno e la notte (il tempo che scorre ineluttabile), la fragola è il presente (da apprezzare e gioire perché unico e irripetibile).
Nell'immagine. De Lutti e Mazzonetto in streaming Sighel
Per Sighel praticando questa tecnica coltiviamo la compassione. ll termine “compassione” deriva dalla parola latina compati che significa “soffrire con”. Probabilmente la definizione più conosciuta è quella del Dalai Lama, che definisce la compassione come “una sensibilità verso la sofferenza di noi stessi e degli altri, unita a un profondo impegno nel tentare di alleviarla”. Il focus è lo sviluppo della capacità di provare emozioni positive connesse alla sensazione di calma e benessere, in modo da far sì che le persone sviluppino compassione per sé stessi, per gli altri e l’abilità di essere sensibili alla compassione altrui. Questa teoria non suggerisce di evitare o eliminare le emozioni dolorose ma di affrontare in modo diverso quello che fa soffrire. La compassione è la partecipazione alla sofferenza altrui, che si tratti di un leggero disagio (psicologico o fisico) o di un dolore straziante, accompagnata dal desiderio di aiutare per alleviarla. È una risorsa psicologica, un punto di forza interiore da coltivare per noi stessi e per gli altri. Offrire compassione abbassa i livelli di stress e rilassa il corpo. Ricevere compassione invece rende più forti, permettendo di riprendere fiato e ritrovare l’equilibrio e le energie necessarie per andare avanti.
Quando siamo soddisfatti ci possiamo occupare degli altri e migliorare le qualità delle relazioni. Fondamentale è avere fiducia gli uni degli altri.
Anche qui ci viene in soccorso la favola di Esopo; Il leone il topo riconoscente. Un leone cattura un piccolo topo, con la ferma decisione di mangiarlo. Quest'ultimo chiede di risparmiargli la vita, offrendogli in cambio la sua amicizia. Il felino, convinto dal roditore, lo lascia in vita e prosegue per la sua strada, venendo però catturato da un cacciatore e legato ad un albero. Il topo, avvicinatosi di soppiatto, rode le corde che tengono legato il leone, donandogli la libertà. La morale è che i piccoli amici possono dimostrare grande amicizia.
L’evento, accreditato dall’Istituto Italiano per la Mindfulness, che si è concentrato sulla gestione delle emozioni, sabato 1° ottobre si è focalizzato su tre driver: mindfulness in ambiente aziendale, mindfulness nell’invecchiamento e nella longevità per promuovere il benessere e la crescita interiore e mindfulness per e nelle scuole. A discuterne per le rispettive sessioni sono stati Renato Mazzonetto (Direttivo Is.I. Mind.), Antonella Buranello, psicologa psicoterapeuta della Gestalt nonché docente presso il Master di Psicologia dell’invecchiamento e della longevità presso l’Università degli Studi di Padova e la Professoressa Kimberly A. Schonert – Reichl, docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università della British Columbia, in streaming da Chicago. La manifestazione si conclusa domenica 2 ottobre con la relazione di Andrea Zaccaro, Professore presso l’Università di Chieti, incentrata sulla psicofisiologia della meditazione, ovvero quando la mindfulness diventa parte integrante dell’attività sportiva. La giornata ha offerto anche la possibilità di un percorso sensoriale all'aperto quale ideale coronamento dell’esperienza e vista la bella giornata.
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