Pozzale: la chiesa, l'opera di Carpaccio e il documentario di Geo
A Pozzale di Cadore (m 1050) vivono 259 persone. La frazione dista 1,23 chilometri dal medesimo comune di Pieve di Cadore di cui essa fa parte. È rinomata anche perché ha la Chiesa dedicata a San Tommaso apostolo, costruita nel 1846, sullo stesso luogo dove vi era quella più antica documentata nel 1300. All'interno è conservato un meraviglioso polittico (1519) di Vittore Carpaccio, uno dei massimi pittori del Rinascimento.
CARPACCIO: Artista molto attivo a Venezia tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, figlio di un certo Pietro, nacque in data ignota, ma collocabile tra il 1455 ed il 1465. Poco sappiamo anche della sua formazione: sicuramente entrò in contatto con varie scuole artistiche poiché oltre a riferimenti all’ambiente veneziano, nelle sue opere si riscontrano anche spunti fiamminghi e ferraresi. Nel 1490 Carpaccio iniziò il ciclo delle Storie di Sant’Orsola (Gallerie dell’Accademia, Venezia), che portò a termine nell’arco di alcuni anni fino al raggiungimento di un perfetto equilibrio tra ritmo dell’azione, morbide luci, colori brillanti e moltiplicazione dei dettagli descrittivi. Dello stesso livello sono le tele dipinte tra il 1502 ed il 1507 per la Scuola di San Giorgio degli Schiavoni (Storie dei santi patroni della confraternita, San Giorgio, San Girolamo, San Trifone, tuttora in sito), mentre il ciclo per la chiesa di Santa Maria degli Albanesi, del 1504-1508, (Storie della Vergine) e quello avviato nel 1514, per la corporazione dei Lanieri (Storie di Santo Stefano), smembrati e dispersi in vari musei, appaiono meno concentrati. Oltre alla realizzazione dei teleri narrativi per le sedi delle Scuole, Vittore Carpaccio si occupò anche di dipingere ritratti e soggetti religiosi destinati alla devozione privata. Dopo aver ottenuto alcuni incarichi ufficiali a Venezia come il Leone di San Marco nel Palazzo Ducale e la pala d’altare della chiesa di San Vitale (1514), la sua carriera veneziana pare esaurirsi sia perché rimasto fedele alla tradizione quattrocentesca ormai superata dai suoi contemporanei sia anche per il definitivo affermarsi di Tiziano. Carpaccio concluse così la sua attività fuori Venezia, a Bergamo, nel Cadore ed in Istria, luoghi dove il suo stile ormai attardato trovava ancora ammiratori. Non è nota la data della morte di Vittore Carpaccio che si può ritenere sia avvenuta tra la fine del 1525 e gli inizi del 1526.
IL POLITTICO DI CARPACCIO A POZZALE
L'enciclopedia Treccani (a cura Franco R. Pesenti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 20) e altri testi fanno risalire al 1519 la Vergine con il Bimbo del polittico con quattro santi (San Sebastiano, San Rocco, San Tommaso e San Dioniso) che si trova nella chiesa di Pozzale. Sul libro "Carpaccio a Pozzale di Cadore, 1519. Le ultime opere per Venezia, Istria e Cadore" Giorgio Fossaluzza parla anche dell'opera dell'artista veneziano, firmata e datata nel 1519. Si tratta di un significativo esempio dell’arte di Venezia presente in Cadore, il quale precede l’avvento della fortuna di Tiziano Vecellio e dei suoi famigliari nella patria cadorina. Nell’illustrare l’opera di Carpaccio per Pozzale nella dinamica fra centro e periferia alpina amplia la ricerca su diversi argomenti."Il dipinto (172x148,8 cm) - afferma Gianluca Poldi in "La tecnica pittorica e i problemi conservativi del polittico di Pozzale, con una nota sul disegno sottostante in Vittore Carpaccio" - si presenta eseguito su due tele cucite verticalmente con la sutura che attraversa lo scomparto della Madonna poco a sinistra dell'asse centrale su cui sono giunte le mani. Il supporto in tela è in superficie unica (anzichè cinque tele forse per economia di tempo e costi dice l'autore del testo), ed è un fatto che si riscontra di rado per i polittici all'epoca ancora eseguiti su tavole separate e incassate nel complesso della cornice" Poldi parla anche di piulityure e abrasioni che hanno impoverito la pellicola pittorica. Il disegno sottostanteb l'opera di Carpaccio - dice Poldi - è lineare, ossia privo di tratteggio, e sottile e riguarda non solo le figure ma anche paesaggi e dettagli ed è eseguito con un lapis o frutto di un trasferimento da carta sottile (carta lucida?) calcando con uno stilo". Il Poldi afferma che l'opera in questione presenta una certa monotonia cromatica rispetto ad altre opere. La scelta di una tavolozza limitata, giocata sui colori rosso e verdi degli abiti (salvo per la Vergine) e la scelta di operare poche varianti nell'impiego dei pigmenti".
IL DOCUMENTARIO DI POZZALE
Un documentario riguardante Pozzale di Cadore, realizzato un anno e mezzo fa, andrà in onda il 7 marzo 2023 alle ore 17.00 su Rai 3 a Geo. Racconta alcune storie che sono nate proprio a Pozzale, grazie alla passione e dedizione dei cittadini, come il progetto "Gente di montagna", la famosa passeggiata fotografica.
Partendo a Pieve si sale verso la frazione di Pozzale. Dopo la Residenza per Anziani Vazzoler si svolta a destra per seguire la strada sterrata che passa per la zona di Arzanie e si arriva a ricongiungerci sulla strada che sale da Pieve poco prima del Museo etnografico arti e mestieri del passato dove si susseguono delle mostre dedicate alla “Gente di Montagna”. Saliamo quindi per la strada a destra che ci porta davanti alla Chiesa dedicata a S.Tommaso, dopo di che, con una breve passeggiata, raggiungiamo un bellissimo belvedere rivolto verso Pieve da cui possiamo ammirare le montagne cha vanno dal Montanel fino al Duranno. Ritorniamo sui nostri passi e girovaghiamo per il paese per ammirare la Mostra con le foto esposte sulle pareti delle case, raffiguranti la Gente di Montagna di tutto il mondo. Passiamo per la Piazza per poi raggiungere il colle dove si trova l'Agriturismo “La Pausa” da cui possiamo avere una bella panoramica sul Paese di Pozzale e sulla valle del Centro Cadore con il lago artificiale che lambisce tutti i paesi fino a Lozzo. Scendiamo quindi verso l'area del Campo sportivo e del Parco giochi per poi risalire, per una recente ampia strada boschiva, fino in cima al Col Contras. Dal lato opposto si ridiscende verso Pieve passando davanti alla Casa di Riposo Dolomieu e con quattro passi ritorniamo alla Piazza Tiziano dove ha sede il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore.
Nel documentario di Geo si parla poi dell’Azienda Agricola Le capre dell’Antelao, dell’Agriturismo La Pausa con la storia di Federica e Nicola, di Andrea da Cortà compositore di musiche tradizionali e liutaio e Daniele Bianchi artista scultore del legno. Si concluderà con una passeggiata di Nordik Walking fino al Parco Roccolo di Pieve di Cadore. Una puntata da non perdere che racconta Pozzale e la sua gente!
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